Cna: «Ripresa industriale ancora gracile»

«Al di là delle buone performance dell’export che cresce dell’1,5%, la ripresa industriale è gracile. Servono terapie energiche e durature fondate su quattro linee di intervento: credito, fisco, semplificazione e innovazione. Non vorremmo che, a livello provinciale, tutta l’attenzione venisse spostata sulla toponomastica bilingue e sui cartelli, senza dare una giusta direzione a chi, cittadini e imprenditori, aspetta segnali di altro genere dalla politica». Lo afferma Claudio Corrarati, presidente della CNA-SHV, commentando l’analisi del Centro Studi CNA sui dati Istat.

La ripresa industriale è gracile. Un mese negativo azzera i guadagni di un anno. L’elaborazione sui dati Istat del Centro Studi della CNA rileva che tra dicembre e gennaio scorsi la produzione manifatturiera è diminuita del 2,8 per cento. Un calo consistente. Ma che deve essere correttamente inserito all’interno di un trend positivo che, sia pure molto debole, dura ormai da 36 mesi e che nel corso del 2016, si è tradotto in un ampliamento della base occupazionale del settore in Alto Adige di 720 posti (+2,2%).

«Questo quadro d’assieme – afferma Corrarati – dimostra che al manifatturiero servono anche nella nostra provincia robuste terapie adeguate a scongiurare una debolezza che potrebbe diventare cronica. Un destino che non è affatto scontato. La nostra terapia si fonda su quattro linee di intervento: credito, fisco, semplificazione, innovazione. È arrivato il momento di cure energiche e durature che devono essere prese in considerazione anziché concentrarsi solo su beghe etniche o interne ai partiti che spostano l’attenzione della politica dai veri problemi delle imprese».

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