Economia: Alto Adige in ripresa, ma si abbassa il livello di attrattività per i lavoratori

Nell’autunno del 2021 l’economia mondiale è in ripresa. L’andamento congiunturale continua comunque ad essere influenzato dalla pandemia. Negli ultimi mesi si è registrato un forte incremento del costo delle materie prime, dei prodotti energetici e dei beni intermedi, con alcune ricadute già visibili sui prezzi al consumo. La forte domanda mondiale – in combinazione con crescenti problemi “logistici” – quali la disponibilità delle risorse umane e la reperibilità dei prodotti (la fuga di manodopera per effetto della Brexit, le scarse capacità logistiche, le difficoltà del trasporto navale e il venir meno dei viaggi aerei intercontinentali) – ha causato non poche difficoltà di approvvigionamento.

“Come mostrano i dati dell’IPL, la situazione economica generale in Alto Adige sta migliorando mese dopo mese. Se guardiamo più da vicino le cifre emergono, tuttavia, anche fenomeni che destano preoccupazione, come, ad esempio, la disoccupazione di lungo periodo. Nel mese di settembre 2021 il numero di persone registrate nelle liste di disoccupazione per più di 12 mesi è pari a 5.048. Alla luce di ciò, può il tema della carenza di manodopera essere preso sul serio? Occorre decisamente un’osservazione più attenta di questo fenomeno”, spiega il Presidente IPL Dieter Mayr.

LA SORPRESA: l‘Italia

L’Italia è la sorpresa positiva della prima metà dell’anno. Nel 1° semestre 2021 la ripresa congiunturale è stata particolarmente forte. Il deficit pubblico ed il debito pubblico sono rimasti al di sotto dei livelli stimati in origine. Per poter attingere ai finanziamenti europei del piano “Next generation”, l’Italia dovrà mettere in campo una serie di riforme in un breve lasso di tempo. Se ciò verrà realizzato, è la grande incognita del momento. L‘IMK – Institut für Makroökonomie und Konjunkturforschung di Berlino – prevede per il 2021 i seguenti tassi di crescita economica: Stati Uniti: +6,7%; Area euro: +5,2%; Germania: +2,6%, Austria: +4,6%; Italia: +6,9%.

IL BILANCIO INTERMEDIO: pesa notevolmente l’ipoteca di un avvio di stagione sfavorevole

L’economia altoatesina nel 2021 non riuscirà a raggiungere le performance pre-crisi (2019), ma è sulla strada giusta. A gravare sul bilancio è un avvio dell’anno tutt’altro che felice: terzo lockdown e stagione turistica invernale cancellata. Ecco alcune cifre relative al bilancio intermedio: Il numero di occupati dipendenti risulta del -0,3% al di sotto del livello del 2020 e del -3,3% al di sotto del livello pre-crisi (2019). Il tasso di occupazione si attesta al 71,3%, dunque, anche in questo caso, dipiù di 2 punti percentuali al di sotto del livello pre-crisi. Il tasso di disoccupazione si attesta al 3,5%.

Letteralmente esploso, nel 1° semestre 2021, è, invece, il commercio estero: le esportazioni segnano un +26,7%, le importazioni un +25,0%. L’attività creditizia delle banche è in forte espansione (+4,7%), soprattutto per quanto concerne i crediti alle famiglie (+5,3%), che – come noto –  stanno approfittando delle buone condizioni dei prestiti per acquistare casa. Nonostante l’eccellente andamento nei mesi estivi, il bilancio dei pernottamenti del 2021 rimane ancora negativo (-14,8% nei primi 8 mesi dell’anno). Primi forti incrementi dell’inflazione anche a Bolzano (a settembre: +2,8%, inflazione accumulata da inizio anno: +2,1%)

IL CLIMA DI FIDUCIA: ottimisti i lavoratori e le lavoratrici dipendenti in Alto Adige

Si delinea senz’altro positivo il quadro di fiducia delle lavoratrici e dei lavoratori dipendenti altoatesini. Andando nel dettaglio, ecco come si presenta l’indicatore che riflette l’andamento atteso dell’economia altoatesina nei prossimi 12 mesi: il 45% si attende un miglioramento (8% “molto migliore”, 37% “migliore”), a fronte di un 18% che vede un peggioramento (3% “molto peggiore”, 15% “peggiore”), il che dà un valore indice pari a +16. Il numero di persone in stato di disoccupazione dovrebbe rimanere ai livelli attuali. Il rischio di perdere il proprio posto di lavoro rimane contenuto, nonostante il venir meno del blocco dei licenziamenti. Guardando l’intera serie storica rimangono contenute le difficoltà nella ricerca di un posto di lavoro equivalente. La capacità dei lavoratori dipendenti di arrivare a fine mese con il proprio stipendio è migliorata dopo il primo lockdown (motivo: limitate possibilità di attività nel tempo libero e di consumo).

LE PREVISIONI: crescita del PIL in Alto Adige del +5,7% nel 2021 e del +3,9% nel 2022

Secondo le stime dell’IPL, l’economia altoatesina nel 2021 realizzerà una crescita pari al +5,7%. Il calcolo parte dal presupposto che non sarà possibile raggiungere la performance economica pre-crisi, ma che sarà verosimile recuperare il 90% del valore aggiunto perso rispetto al 2019. Per il 2022 l’IPL si attende difficoltà nell’approvvigionamento e nell’acquisto di materie prime e di beni intermedi. Con il graduale superamento della pandemia, ci sarà una ripresa dei viaggi a lunga percorrenza – non necessariamente a vantaggio del turismo altoatesino. Si prospettano, inoltre, degli “imbottigliamenti” sul mercato del lavoro. La carenza di manodopera, combinata ad una bassa attrattività dei datori di lavoro altoatesini, potrebbe frenare l’andamento congiunturale. Per il 2022 la previsione dell’IPL riguardante la crescita dell’economia altoatesina rimane su un prudente +3,9%.

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