Delcon: design e innovazione al servizio della medicina

L’innovazione tecnologica di per sé è utile quando ha un impatto sulla vita delle persone. Questo vale a maggior ragione quando l’innovazione incontra e sostiene la scienza medica. È proprio questa la vocazione di Delcon, azienda bergamasca specializzata nel design e nella creazione di soluzioni tecnologiche innovative per l’industria medicale, in particolare quella legata alla filiera del sangue – attiva in particolare per trasfusioni e donazioni – che quest’anno celebra i suoi primi 40 anni di attività. Delcon si definisce come una «giovane boutique tecnologica» ispirata al design italiano. È proprio questa tradizione nostrana che da alcuni anni, all’interno dell’azienda, guida la ricerca, la progettazione e lo sviluppo di nuove soluzioni, con un approccio che la stessa Delcon definisce «design driven», guidato dal design.

L’azienda ha costruito negli anni la sua posizione di vertice nel mercato mondiale attraverso una vasta rete di distributori e accordi “private label” con altri produttori, coltivando allo stesso tempo un ecosistema di partner innovativi, sia in Italia che negli Stati Uniti, tra cui aziende e università di primo piano. Una sinergia così forte che nel 2018 Delcon ha deciso di aprire una divisione delocalizzata in nord-America, Delcon USA, una startup focalizzata nella creazione di relazioni con clienti e aziende leader del settore, allo scopo di far nascere progetti di co-design e innovazione aperta. Nel 2020, sempre gli Stati Uniti sono stati al centro del più recente progetto innovativo targato Delcon: «Milano», una sofisticata bilancia smart per le donazioni di sangue realizzata in collaborazione con il New York Blood Center e sviluppata assieme a Cefriel, società partecipata dei principali atenei pubblici di Milano.

Non c’è crisi per chi innova

Anche grazie all’innovativo progetto «Milano», Delcon è riuscita – nonostante la pandemia – a chiudere il 2020 facendo segnare un’impressionante crescita del 25%, con quasi 13 milioni di ricavi. «In un anno in cui il mondo si è fermato siamo riusciti a mantenere la nostra crescita grazie alle innovazioni tecnologiche che sono alla base del nostro modello di business», ha detto Barbara Sala, Ceo di Delcon, commentando il risultato. «Siamo riusciti ad adattarci in modo molto rapido a situazioni estreme e soprattutto imprevedibili, come il lockdown, e questo ci ha permesso di continuare a offrire i nostri servizi ai clienti. Vogliamo proseguire puntando sempre all’innovazione di prodotto e di processo».

Il risultato del 2020 è stato il prodotto di due fattori: un incremento del 15% dei ricavi core dei business storici, e un’altra significativa crescita del 10% derivante dalla fusione con la controllata Moelca Srl, un’azienda che da sola produceva circa un milione di fatturato. La fusione ha avuto l’effetto di allargare il catalogo prodotti dell’azienda “madre”, in particolare per quanto riguarda i dispositivi per la separazione di emocompnenti, ma anche di espandere il parco clienti in questa linea di business.

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Donation made easy. Altruismo americano, design italiano

Al netto di ogni operazione finanziaria, «Milano» resta il simbolo dell’affermazione sul mercato globale di Delcon avvenuta nell’ultimo anno. La nuova bilancia per le donazioni di sangue è nata per andare incontro alle esigenze del New York Blood Center, a seguito di un processo di co-design partito nel 2018 che ha coinvolto un team di dieci persone. Una cooperazione nata dalla necessità dell’ente newyorkese di utilizzare apparecchiature sofisticate in mobilità, vista la grande diffusione di centri trasfusionali itineranti – spesso autobus – negli Stati Uniti.

«L’approccio “design thinking” da cui è nata la collaborazione con Cefriel e che ha portato al nuovo dispositivo – ricorda Sala – ci ha permesso di disporre di uno strumento importante per interpretare i bisogni del cliente al fine di creare valore nella filiera. Un approccio differenziante e distintivo, che abbiamo potuto adottare in maniera veloce e dinamica anche grazie alla nostra dimensione e a una struttura organizzativa matriciale e poco gerarchizzata, dove le decisioni si prendono velocemente. Tutto questo – sottolinea – dimostra come per una PMI quale Delcon, affiancata dai giusti partner di innovazione e corredata dalle opportune competenze, la dimensione dell’azienda possa diventare un punto di forza e non un limite o una debolezza nello sviluppo di nuovi vantaggi competitivi».

Il design di «Milano» è studiato per assicurare una massima maneggevolezza e praticità di trasporto. Il dispositivo ha una conformazione verticale, e può essere agganciato a lettini e poltrone. Questo favorisce il lavoro dell’operatore in posizione eretta, grazie alla presenza dell’interfaccia touch sulla parte superiore. Il vassoio posto sulla parte inferiore del dispositivo, invece, agevola la donazione del sangue per caduta. Il dispositivo permette di eseguire 100 donazioni con una singola carica della batteria, che viene poi ricaricata in un dock esterno a sei postazioni.

«Siamo riusciti a progettare e realizzare un dispositivo realmente innovativo – ha aggiunto la Ceo di Delcon – pensato per ottimizzare la raccolta di sangue in tutto il processo, dall’esperienza d’uso alla trasportabilità e alla sicurezza per il donatore. Un focus importante è stato dato al miglioramento delle funzionalità per gli operatori che raccolgono il sangue, che ogni giorno svolgono un lavoro prezioso e fondamentale per la società e per la salute delle persone».

Ricerca, il fulcro dell’innovazione

A testimonianza della centralità della ricerca nel modello di business di Delcon c’è anche l’ingresso nel registro delle (circa) 10 mila Pmi innovative italiane. Ogni anno l’azienda bergamasca investe tra il 10 e il 15% del suo fatturato nel R&D, e nel 2020 ha confermato il trend destinando il 12% dei ricavi al settore ricerca e sviluppo. A segnare un risultato particolarmente positivo, sempre lo scorso anno, è stata la business unit “Blood Bank”, che ha registrato un incremento del 37% rispetto al 2019 (+24% al netto della fusione con Moelca), mentre il margine operativo lordo è atteso tra il 7 e il 9% dei ricavi core. Una crescita che, da un punto di vista strategico, significa anche investimenti nelle risorse umane e nel reclutamento di nuovi talenti, in particolare in ambito commerciale e marketing. Valore che crea valore.

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