Decreto dignità, per Giudiceandrea imprese penalizzate

Assoimprenditori contro il Decreto dignità: rischia di frenare sviluppo e occupazione. A sostenerlo è il presidente Federico Giudiceandrea: «Le imprese altoatesine hanno creato 7.000 nuovi posti di lavoro negli ultimi dodici mesi. Faremo di tutto per continuare a far crescere l’occupazione, ma se il decreto dignità sarà approvato in questa forma, allora sarà sicuramente più difficile». Il 2 agosto la Camera ha dato il suo via libera al decreto che la prossima settimana il decreto passerà al vaglio del Senato. «Grazie all’impegno di Confindustria sono stati introdotti alcuni correttivi alle norme più problematiche, ma questi piccoli miglioramenti ancora non bastano», sostiene Giudiceandrea. Particolarmente negativo è il ritorno ad una maggiore rigidità sul mercato del lavoro. «La reintroduzione delle causali sui contratti a termine e l’aumento dei versamenti contributivi per il rinnovo dei contratti aumentano il costo del lavoro e il rischio di contenziosi. Provocano incertezza e l’incertezza frena gli investimenti», avverte Giudiceandrea.

Per capire quanto la normativa sia complicata, basta ricordare come in seguito alle nuove regole saranno applicati addirittura quattro diversi regimi di contratti a termine, a seconda del giorno in cui i contratti saranno sottoscritti. «Nelle nostre imprese associate nove contratti su 10 sono a tempo indeterminato, ma in generale non deve passare il concetto che il lavoro a tempo determinato sia un lavoro precario: il contratto a termine rispetta tutti gli istituti giuridici previsti a tutela dei lavoratori», sottolinea il Presidente di Assoimprenditori. Punitiva nei confronti delle imprese è la decisione di penalizzare le imprese che delocalizzano. «Giusto voler evitare comportamenti opportunistici, ma bisogna fare attenzione a non frenare le imprese nei loro processi di internazionalizzazione che sono un fattore decisivo per la crescita di un’azienda. Questo vale soprattutto per un territorio come il nostro, per il quale il commercio internazionale rappresenta l’elemento chiave che ha permesso di superare la crisi», dice Giudiceandrea. Il Presidente di Assoimprenditori chiude con un appello ai senatori: «Ci auguriamo che ci sia ancora margine per migliorare il decreto. L’Italia è appena uscita da una lunga crisi e le imprese hanno reagito con nuovi investimenti e assunzioni. Questa ripresa va sostenuta con regole chiare e durature, un mercato del lavoro efficiente e un contesto che attragga gli investimenti esteri».

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