Da Caldaro a Le Mans: Manuela Gostner, la pilota che guida oltre i pregiudizi

Con numerosi podi ai campionati europei Ferrari Challenge Shell e ai mondiali Endurance WEC e due volte alla 24 Ore di Le Mans, l’altoatesina Manuela Gostner è una brillante pilota della scuderia Ferrari. Gostner, originaria di Caldaro,  conduce una vita “super normale” – come ama definirla lei – con due bambine, Maya e Laura. Ma dietro alla routine quotidiana si nasconde una passione che l’ha spinta a infrangere gli stereotipi di genere nel mondo dell’automobilismo.
La sua carriera da pilota è iniziata a 30 anni, quando il padre e il fratello hanno stimolato la sua curiosità per le auto da corsa. Dopo aver provato una Ferrari 458 con 670 cavalli nel circuito di Cremona, è scattato l’amore a primo chilometro. “La prima volta a bordo mi sembrava di essere in un film, pareva surreale. Ero a fianco di mio fratello, pilota professionista, dal quale ho potuto imparare come sfruttare al meglio tutte le potenzialità di una macchina da corsa vera” – spiega Gostner e continua “a un certo punto ho pensato: se ci riesce lui, che è il mio fratello minore e non ha nemmeno la maturità ancora, perché non potrei riuscirci anche io?” Così è cresciuta la voglia di imparare e di mettersi in gioco volendo affrontare una nuova sfida: diventare una brava pilota. Manuela Gostner si è rivolta così al coach Giorgio Sernagiotto, con il quale tutt’ora collabora, iniziando un percorso da professionista proprio con il Ferrari Challenge nel 2015. Dopo molti allenamenti, prove e test importanti sono arrivate le prime pole positions e risultati significativi, tra cui il quarto posto nel 2020 al Campionato Europeo Endurance ELMS a bordo della Ferrari 488 GTE, la settima posizione nel Campionato del Mondo Endurance WEC nel 2021 e terza nel Campionato Europe Ferrari Challenge Shell nel 2022.

“Le difficoltà nel pilotare una macchina da corsa sono molteplici: lo sforzo fisico, la concentrazione da controllare e l’adrenalina da gestire, ma è proprio l’insieme di tutto ciò che mi ha affascinato” – spiega la pilota e prosegue – “Io amo fare sport. Ho un passato da pallavolista, una disciplina tecnica, ma che non combina le complessità a cui deve far fronte un pilota. Schumacher diceva: “pilotare una macchina da corsa è come essere in sauna, fare flessioni e giocare a scacchi contemporaneamente”; ecco è proprio questa complessità che mi dà energia e mi spinge a voler migliorare sempre di più”.
Allenamenti intensi con il coach Giorgio Sernagiotto, preparazione fisica con il personal trainer Gerhard Innerhofer e sessioni di guida in go-kart compongono la settimana sportiva di Manuela, alla quale deve affiancare il suo ruolo da mamma. La pilota non pensa di svolgere una professione molto diversa rispetto a tante altre mamme che lavorano in altri settori, che fanno carriera e al tempo stesso devono occuparsi della famiglia, “l’importante è l’organizzazione”, sottolinea Gostner. Che ha la fortuna di poter contare sull’aiuto dei nonni e del suo ex marito, un incastro perfetto che riesce a tener in equilibrio tutto quanto, seppur con molto sforzo e impegno. “Una cosa che mi infastidisce molto quando sono in giro per il mondo a competere sono le mamme che mi chiedono come fanno le mie bambine senza la mamma. Ogni volta rispondo loro domandando perché la stessa questione non la pongono anche ai piloti papà” – afferma con determinazione la sportiva.

Il mondo del motosport per una donna è ancora denso di ostacoli e pregiudizi. Manuela Gostner è testimone del fatto di come le donne oggi debbano dimostrare il loro valore molto più degli uomini sui circuiti da corsa, ma non solo, anche in tanti altri settori ben lontani dall’automobilismo che sono altrettanto permeati da stereotipi di genere. La pilota ha a che fare con questa sfida tutti i giorni e ci racconta uno tra i tanti episodi in cui il fatto di essere donna nel suo ambiente sia un fattore discriminante. “Durante un test, la macchina non si comportava come avrei voluto, sono tornata così al box esponendo le problematiche al mio team. Le risposte, tra un ghigno e l’altro, che ho ricevuto sono state: “Non fare la nervosa. Sarà che avrai le tue cose”. Senza spazientirmi ho fatto così salire il mio coach, il quale dopo un giro ha confermato quanto avevo detto. Questo dimostra che quando parla una donna di motori i pregiudizi sono ancora molti, mentre le parole di un uomo non vengono mai messe in discussione” – spiega Gostner.
Tuttavia oggi le porte alle ragazze nel mondo del motosport sono molto più aperte rispetto ad anni fa, grazie ai tanti progetti rivolti proprio alle donne. Ci sono diverse iniziative che incentivano il mondo femminile ad avvicinarsi a questo sport. Il progetto Iron Dames ne è un esempio di successo: una squadra tutta rosa selezionata da Deborah Mayer, Presidente FIA Women In Motosport, che si è posta come obiettivo di competere con un equipaggio tutto al femminile ad armi pari contro equipe maschili nelle più importanti gare motoristiche del mondo. Manuela Gostner ha fatto parte delle Iron Dames dal 2018 al 2022, un team vincente che nel 2019 si è posizionato nono nella 24 Ore di Le Mans GTEAM superando ben venticinque equipaggi maschili. Il progetto di Mayer è guidato dal grido potente: “Women Driven By Dreams”, un messaggio rivolto alle ragazze che vuole essere universale, sottolineando che le donne hanno il diritto e il dovere di sognare in grande, di essere ambiziose, di osare, di non sottovalutare il loro potenziale e soprattutto di non fermarsi davanti a vecchi pregiudizi.
“È stato davvero un onore farne parte e ancora oggi molti papà mi scrivono per ringraziarmi, mostrandomi riconoscenza per aver coinvolto sempre di più bambine e ragazze in questo mondo”. Anche se la convivenza sui circuiti tra uomini e donne a volte è ancora difficile, l’altoatesina è fiduciosa e vuole sperare in un mondo in cui il valore di un pilota non dipenderà dal sesso, ma solamente dalle sue capacità. La strada è ancora lunga da percorrere, soprattutto per alcuni uomini che proprio non accettano di essere superati da una donna pista, ma sicuramente stiamo percorrendo la giusta via. Il messaggio di Manuela Gostner alle giovani donne dunque è quello di non ascoltare chi cerca di mettere i bastoni tra le ruote, ma di lavorare sodo per raggiungere i propri obiettivi. E agli uomini? “Agli uomini, invece, il mio invito è a cambiare comportamento e ad ascoltare senza pregiudizi”.

Chiara Caobelli

Immagine in apertura: Manuela Gostner

 

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