Il premio per la ricerca a Christian Fuchsberger

Si chiama Christian Fuchsberger, il bioinformatico dell’Eurac che cerca i geni responsabili dell’insorgenza del diabete, ed è il vincitore del Premio per la ricerca dell’Alto Adige 2017. La cerimonia di assegnazione si è svolta al NOI Techpark in via Volta a Bolzano. «In questo luogo – ha detto il presidente Arno Kompatscher – si respira aria di innovazione, è il posto giusto per consegnare questo premio. Negli ultimi anni – ha aggiunto – è stato fatto davvero molto per la ricerca in Alto Adige e in diversi ambiti abbiamo delle eccellenze di cui essere orgogliosi, come dimostrano i premi che consegniamo oggi. Non è tanto la percentuale rispetto al Pil ad essere importante, ma come vengono investiti i soldi».

Il premio di ricerca, che ha una dotazione di 40mila euro, viene conferito ogni due anni. «Ad essere premiati sono i ricercatori under 40 – ha spiegato il direttore di ripartizione Vito Zingerle – e l’obiettivo del premio è quello di dare un incentivo ai giovani e permettere loro di avere un budget per i loro studi». Nella sua laudatio la presidente della commissione che ha assegnato il premio, Evelyn Kustatscher, ha spiegato che la decisione della giuria è stata presa all’unanimità «per i già eccellenti risultati ottenuti dalla ricerca ma anche per il potenziale, e gli ulteriori importanti risultati che potranno essere raggiunti nel corso della carriera scientifica».

Christian Fuchsberger, nato a Bolzano nel 1978, lavora all’EURAC dal 2005: prima all’Istituto di medicina genetica, poi all’Istituto di biomedicina come ricercatore senior. La sua attività si concentra sull´informatica applicata alle scienze mediche e biologiche ed è riconosciuta a livello internazionale, come dimostrano la sua collaborazione pluriennale con l’Università del Michigan e le 72 pubblicazioni scientifiche. In particolare ha svolto ricerche sulla produzione di metodi statistici e software ora ampiamente utilizzati dalla comunità scientifica della genetica per scoprire geni e varianti che determinano le malattie. Per la ricerca oggetto del premio Christian Fuchsberger ha guidato un consorzio internazionale di 300 ricercatori di 22 paesi che ha per la prima volta analizzato il genoma completo in migliaia di individui per ricostruire una panoramica genetica completa del diabete di tipo 2. I risultati sono stati pubblicati sulla prestigiosa rivista scientifica Nature. «La chiave del successo di questi studi – ha detto il ricercatore – è il lavorare in reti di grandi dimensioni».

Nel corso della cerimonia sono stati consegnati i premi anche a Giacomo Strapazzon dell’Eurac ed a Massimo Bernardi del Muse di Trento. Strapazzon, vicedirettore dell’Istituto per la medicina d’emergenza in montagna, si occupa di ipotermia e studia come aumentare le possibilità di sopravvivenza delle vittime di valanga. Il paleontologo Bernardi studiando i fossili analizza gli effetti dei grandi cambiamenti climatici del passato sugli esseri viventi.

La cerimonia di consegna dei premi è stata aperta e chiusa con due brani sperimentali di Fabio Grandinetti, studente del Conservatorio, vincitore del Premio nazionale delle arti, categoria musica elettronica su supporto.

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