C'era una volta l'Svp

Elezioni Alto Adige 2023. C’era una volta una terra di irriducibili, che resisteva “ancora e sempre” all’invasore romano. Una terra che aveva trovato nell’Autonomia una “pozione magica” che la rendeva unica. Una terra che vantava innumerevoli, quanto inutili, tentativi di imitazione.
“C’era una volta” perché ora tutto è cambiato. I romani hanno compreso che l’invasione comportava un inutile spreco di risorse, i “nemici” era meglio attenderli lungo il fiume. Era evidente che gli irriducibili si stavano rapidamente riducendo come loro. La Stella Alpina ormai ridotta a una Margherita fatta solo di “non m’ama più” e il giovane e promettente Landeshauptmann ridotto a un Francesco Rutelli “aus Südtirol”: il candidato adatto alle sconfitte annunciate.
La discesa è cominciata quando l’Svp si è trasformata da partito di tutti i sudtirolesi* a partito di qualcuno. In Val Venosta se ne sono accorti prima di altri. La comunità di Malles, un piccolo villaggio di 5.000 abitanti che intendeva tutelare la salute di tutti, si è scontrata duramente con il partito che difendeva gli interessi di qualcuno.  Poco lontano, a Silandro, un’associazione culturale aperta a tutti senza distinzione di provenienza, lingua e classe sociale, un luogo dove si pratica quotidianamente il co-working e il co-housing si è vista arrivare le ruspe del “Comune” davanti alle finestre. Negli spazi antistanti andavano (vanno?) costruite delle nuove palazzine. Nell’interesse di chi?
A questo proposito, non si può dimenticare che  l’Svp esprime il sindaco in un centinaio di comuni dei centosedici dell’Alto Adige e che dove non esprime il sindaco, occupa saldamente la poltrona dell’assessorato all’urbanistica. Evidentemente, ritiene l’urbanistica, il controllo del territorio, assolutamente fondamentale. Eppure, la poltrona dell’Assessorato provinciale all “Urbanistica e tutela del paesaggio” è stata occupata per cinque anni dall’insegnante di religione Maria Magdalena Hochgruber Kuenzer “Madre di cinque figli e più volte nonna. Scuola media da interna alle Orsoline di Brunico. Corsi di teologia per il diploma di insegnante di religione mentre era in maternità”. (dalla pagina biografica sul sito della Giunta Provinciale)
L’assessore all’urbanistica e ai lavori pubblici del Comune di Bolzano è, invece, il vicesindaco Luis Walcher. Ovviamente dell’Svp. Diploma di scuola superiore commerciale, ha poi lavorato come responsabile degli acquisti. Ha fatto volontariato come Vigile del Fuoco e nel Bauernbund.
A Merano, suo collega di partito e di competenze, è Stefan Frötscher. Sul suo titolo di studio c’è chi ha potuto “maramaldeggiare“, Diplomato al Franziskanergymnasium esponente dell’ala sociale dell’Svp,  ha ottenuto la poltrona di assessore dopo aver diretto il Kvw cittadino, le Acli di lingua tedesca.
Chiudiamo con Bressanone. L’assessore all’urbanistica è l’imprenditore Andrea Jungmann. A curriculum risulta “Diplomato in economia aziendale indirizzo vendita di mobili”. Attualmente è anche il candidato sindaco dell’Svp per le prossime elezioni comunali.
Appare evidente come la laurea o le conoscenze specifiche di un settore così importante non siano le qualità richieste dalla dirigenza Svp. Quali altre saranno?

Il bilancio politico della Giunta Provinciale (2018-2023)

La gestione dell’amministrazione provinciale degli ultimi cinque anni, qui come in gran parte del mondo. è stata segnata dalla pandemia. Un evento sorprendente, totalmente inatteso che ha finito per evidenziare capacità e incapacità delle amministrazioni pubbliche nel rispondere all’emergenza.  Bene, in Provincia di Bolzano, la Giunta Kompatscher ha prima provato a far finta che l’epidemia non riguardasse l’Alto Adige, poi ha provato a utilizzare scaldacollo e mascherine non omologate per rifarsi del tempo perso e infine ha deciso di entrare e uscire dai lockdown con logiche molto discutibili (cfr qui). L’assessore alla salute Thomas Widmann, però, ha dovuto lasciare l’incarico per scontri di potere tutti interni al partito e non certo per la sua poco lungimirante gestione della pandemia.
Risulta, quindi, difficile comprendere le parole d’ordine decise dall’Svp per questa campagna elettorale: “Insieme per la stabilità”. Un messaggio che appare diretto più al partito stesso che agli elettori, perché l’attuale instabilità è diretta conseguenza delle divisioni e delle lotte di potere interne alle Stella Alpina e non si intravedono altri responsabili.

La Svp si presenta alle elezioni del prossimo 22 ottobre in “pessima forma” e senza una linea politica precisa. I tentativi di cambiamento e modernizzazione non hanno portato i risultati attesi e un ritorno al passato significherebbe una sconfessione di quanto fatto negli ultimi dieci anni. Un partito che ha fondato gran parte del suo consenso agevolando le attività economiche del settore turistico e agricolo, si trova oggi in evidente difficoltà. Thomas Widmann ha quindi gioco facile nel presentarsi come il garante di chi opera in quei settori, ma si tratta di una battaglia puramente identitaria. Perché, nei fatti, nessuno si preoccupa realmente di chi lavora nei campi, negli alberghi e nei ristoranti.
Moltissimi di coloro che raccolgono le mele e l’uva, che puliscono le stanze, che servono ai tavoli, che consegnano le merci ogni giorno, provengono da fuori provincia, spesso da un altro continente. Il partito degli assessori all’urbanistica non è, però, in grado di fornire loro neanche un alloggio. E chi è costretto a dormire in rifugi di fortuna è trattato come un criminale.
Ormai si sarà compreso che l’attesa fine della favola Svp non permetterà a tutti di vivere felice e contenti, forse solo a qualcuno. I lupi, protagonisti di questa campagna elettorale, non hanno, invece, colpa alcuna. Meglio rileggersi Biancaneve che Capuccetto Rosso. Lo “specchio delle mie brame” è in grado di fornire informazioni molto più utili.

Massimiliano Boschi

 

*qui si indica come sudtirolesi i cittadini della provincia di Bolzano di lingua tedesca e altoatesini quelli di lingua italiana. 

 

 

 

 

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