A Bolzano i giganti del fotogiornalismo: la mostra su Mario Dondero e gli incontri con Lucas e Scianna

È dedicata ad una grande figura del fotogiornalismo internazionale come Mario Dondero (Milano, 1928-Petritoli, 2015) la mostra presentata dal Circolo Modotti al Centro Trevi di Bolzano fino al 23 marzo prossimo (dal lunedì al venerdì, dalle 14 alle 18, sabato dalle 9 alle 12, ingresso libero). Testimone lucido e appassionato del suo tempo, Dondero si è distinto per il suo sguardo pulito e antiretorico, con un forte accento sociale, documentando storie rimaste per decenni ai margini del dibattito pubblico. Era uno sguardo empatico quello che Dondero posava sui suoi soggetti, riuscendo ad abbracciare e le loro storie di vita con i suoi scatti. Dopo gli inizi come giornalista, negli anni cinquanta collabora con le principali testate italiane come L’Unità, Avanti!, Le Ore, Cinema Nuovo, Settimo Giorno, Il Mondo. Negli anni settanta, dopo un intenso periodo di lavoro a Parigi,  si distingue per i reportage di impegno sociale e politico, dalla situazione in Algeria all’attività di Emergency in Afghanistan e ha poi stretto collaborazioni con quotidiani e riviste come Il Manifesto, Diario e La Repubblica. Nel 2023 gli è stata dedicata un’importante retrospettiva a Palazzo Reale di Milano. La mostra a Bolzano, che presenta circa 50 scatti di Dondero provenienti dalla Fototeca di Fermo,  si inscrive nelle iniziative legate al “Mese della fotografia” che quest’anno ha come focus principale proprio il fotogiornalismo.

Spiegano gli organizzatori del Circolo Modotti: “I fotografi italiani che abbiamo avuto modo di incontrare in questi anni ci hanno spesso espresso la loro difficoltà a continuare il mestiere di fotoreporter, soprattutto a causa delle trasformazioni che negli ultimi tempi hanno cambiato il modo di fare comunicazione”. Tra queste c’è la perdita di riferimenti editoriali che prima pubblicavano e finanziavano il loro lavoro, ma anche la transizione digitale, che ha trasformato radicalmente il panorama dei media e posto importanti questioni legate all’etica e all’attendibilità. “Questi avvenimenti ci hanno portato a riflettere se non fosse il caso di tornare a quella che è stata l’origine della fotografia di reportage in Italia. Da qui il desiderio di incentrare il prossimo “mese della fotografia” sul fotogiornalismo italiano e sulla sua storia, anche attraverso la testimonianza diretta di alcuni dei suoi più illustri protagonisti” continuano gli organizzatori. A contorno della mostra viene quindi proposto, sempre al Centro Trevi, un ciclo di incontri, che si apre con due giganti del fotogiornalismo italiano e internazionale: Uliano Lucas (venerdì otto marzo alle ore 18) e Ferdinando Scianna (venerdì 15 marzo alle ore 18). Il Mese della fotografia termina con un giovane fotogiornalista che rappresenta il possibile futuro di questo affascinante mestiere: Matteo Bastianelli (23 marzo, ore 17).

Cat. Lo.

Immagine in apertura: foto courtesy Mario Dondero/ Circolo Modotti Bolzano

Ti potrebbe interessare