La giornata altoatesina del Ministro Boccia: a colloquio con il sindaco Caramaschi

Non c’è stato solo il confronto con Arno Kompatscher nell’agenda di Francesco Boccia in questa sua giornata altoatesina. Il Ministro agli affari regionali è stato ricevuto anche dal Sindaco di Bolzano Renzo Caramaschi. Un breve colloquio riservato in Sala di Giunta nel corso del quale il Ministro ha fatto i complimenti alla Città di Bolzano per come ha affrontato e sta affrontando questa lunga fase di emergenza sanitaria legata alla diffusione del virus Covid -19. “Il Ministro – ha detto il Sindaco Caramaschi – ha apprezzato il lavoro svolto dal Comune di Bolzano in collaborazione con la Provincia. In particolare per aver adottato misure restrittive per la sicurezza poi allentate, che hanno permesso di contenere il contagio. Ha fatto inoltre i complimenti per le case di riposto cittadine che, grazie ad interventi e misure efficaci e tempestive, sono riuscite a contenere in maniera molto significativa i contagi tra gli anziani; i soggetti più rischio e più colpiti dalla pandemia, come noto. La severità iniziale sta dunque iniziando davvero a pagare”.

Nel corso dell’incontro in municipio sono stati toccati anche altri temi. “Abbiamo parlato – ha concluso il Sindaco- in particolare delle prospettive finanziarie che saranno esaminate ovviamente con la Provincia, ma che poi si ripercuoteranno di conseguenza anche sul Comune capoluogo”.

Successivamente, Boccia ha fatto tappa anche presso lo stabilimento della Pan Surgelati Srl di Laives. Assieme a Stefan Pan, Vice Presidente di Confindustria per le Politiche Regionali, è stato fatto il punto sulla ripartenza delle attività economiche. “Il colloquio con il ministro Boccia è stato molto costruttivo. Abbiamo approfondito il ruolo delle imprese come essenziale per la tenuta sociale del Paese – ha dichiarato Pan -. In quest’ottica ho ribadito l’opportunità di valorizzare il contributo virtuoso che le singole Regioni nella loro specificità possono dare al Paese nella gestione della ripartenza che comunque deve essere inserita in una dimensione europea: solo insieme ai nostri partner europei potremo uscire da questa crisi e per farlo abbiamo bisogno di regole comuni”.

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