A Bolzano gli alloggi multigenerazionali per giovani e anziani

Sarà il quartiere bolzanino di Don Bosco-Firmiano a tenere a battesimo l’innovativo progetto che intende far fronte da una parte al crescente invecchiamento della società e dall’altra alla carenza di alloggi a prezzi accessibili per giovani adulti. Questo progetto di “abitare multigenerazionale” rappresenta una soluzione all’avanguardia per l’Alto Adige e per il suo capoluogo, oltre che a costituire un’importante riqualificazione del quartiere Don Bosco. L’innovativo concetto porta il nome di “GENEA+” e vedrà la luce grazie alla moderna forma del partenariato pubblico-privato (PPP).

Gli obiettivi: alloggi per i giovani, assistenza agli anziani

È stata Barbara Siri, presidentessa dell’associazione provinciale di soccorso Croce Bianca, a introdurre la problematica che riguarda non solo Bolzano ma l’intero Alto Adige: “Il cambiamento demografico in atto ci pone di fronte a sfide importanti. In particolare, a Bolzano, dove tramite analisi dettagliate abbiamo appurato che il 23,6% della popolazione residente ha più di 65 anni, e di queste il 12,5% ha più di 75 anni. Inoltre, molti di questi anziani vivono da soli: a Bolzano si contano 9.421 famiglie unipersonali composte da over 60, pari a quasi il 20% di tutte le famiglie. Dovrebbe quindi essere evidente a tutti quali sfide, in termini di assistenza e cura, ci toccherà affrontare nei prossimi anni. Senza contare che già oggi nel capoluogo ci vorrebbero centinaia di posti in più nelle strutture per anziani”. Per non farsi trovare impreparati ed evitare problematiche sociali, risulta quindi necessario pensare a soluzioni innovative. Ed è per questo che la Croce Bianca, tenendo fede alla propria missione e responsabilità sociale, ha elaborato un concetto all’avanguardia nel settore. Questa missione è stata rafforzata dalle diverse esperienze e dai nuovi compiti che si sono presentati durante la pandemia dell’anno scorso. Per esempio, il servizio di spesa per i concittadini anziani e malati, il sostegno in varie case di riposo, come il lavoro di prevenzione e di tutoraggio nelle scuole.

 

 

“Nel nostro progetto – ha sottolineato il direttore generale Ivo Bonamico – abbiamo tenuto in considerazione non solo l’invecchiamento della popolazione ma anche la carenza di alloggi per giovani adulti. Per questo metteremo a disposizione degli under 26 abitazioni a prezzi contenuti grazie ad un concetto moderno che apporterà, tra l’altro, un prezioso contributo alla mancanza di personale specializzato”.

Vivere e abitare insieme: una sfida intergenerazionale

“Il progetto GENEA+ punta a far incontrare e dialogare in maniera non convenzionale giovani ed anziani, oltre a favorirne l’interazione”, così il responsabile di progetto Reinhard Mahlknecht, che ha anche elencato gli aspetti peculiari di questa iniziativa:

  • Assistenza professionale disponibile all’occorrenza e adeguata all’età dei residenti anziani, con il doppio obiettivo di garantire loro la massima autonomia e indipendenza possibile ma anche l’assistenza e la cura di cui necessitano.
  • Questi includono una struttura per la cura diurna per 40 anziani e una struttura per la cura intermedia per 40 pazienti. L’offerta è completata da un ambulatorio medico con annessa area fitness/riabilitazione.
  • I giovani con meno di 26 anni avranno a disposizione alloggi e strutture secondo un moderno concetto di cohousing che prevede l’incontro tra generazioni e lo scambio reciproco di servizi tramite un’apposita Banca del tempo.
  • I residenti della struttura – ma anche gli abitanti del quartiere Don Bosco/Firmiano – potranno usufruire di spazi e servizi pubblici come centro fitness, sala conferenze, bar, mensa, minimarket e altro ancora.
  • Il progetto intende coinvolgere attivamente le associazioni culturali, i gruppi d’interesse e le istituzioni del quartiere di riferimento.

 

 

Il futuro complesso edilizio, progettato dallo studio di fama internazionale Ingenhoven Architects, è destinato a rappresentare un modello architettonico di riferimento, realizzato secondo i principi del Green Building: sorgeranno circa 125 alloggi che potranno ospitare fino a 243 anziani (da soli o in coppia) e 28 appartamenti (dal monolocale al trilocale) dove potranno abitare fino a 62 giovani. I residenti potranno contare su una serie di servizi forniti dalla Croce Bianca come assistenza graduale, assistenza diurna, postazione di pronto soccorso, ambulatori medici ecc. Il concetto di cohousing comprende anche un parco con tanto verde e orti comunitari, il noleggio di bici, una stazione di ricarica per le bici elettriche e tante altre utili infrastrutture.

Progetto privato secondo il modello PPP, per minori costi e maggiore efficienza

Il progetto sarà realizzato secondo il modello di finanziamento PPP (partenariato pubblico-privato), che permette di limitare l’intervento della pubblica amministrazione e di procedere con maggiore efficienza. L’investimento complessivo si aggira sui 48 milioni di euro. La struttura sarà realizzata nel quartiere bolzanino di Don Bosco/Firmiano su una superficie di 14.200 metri quadri, già prevista nel Masterplan del capoluogo come zona di ampliamento.

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