Covid, ecco «Bollettino Grafico Alto Adige»: una nuova umanizzazione (e lettura) dei dati

È da marzo 2020 ormai che siamo abituati a leggere quotidianamente aggiornamenti sull’andamento dell’epidemia da Covid-19. Numeri, dati, grafici e commenti di esperti inondano da un anno a questa parte siti, televisioni e giornali, e spesso con letture completamente differenti. E se c’è una sfumatura che queste analisi del virus hanno portato con sé, è sicuramente la ‘disumanizzazione‘ del dato. I numeri costanti di positivi, guariti e deceduti si sono ridotti a rappresentare, nel nostro immaginario, un semplice aggregato di individui, spazzando via dalla nostra mente il fatto che in realtà dietro quelle cifre ci sono esseri umani. Un’empatia persa a favore del costante bisogno di essere aggiornati.

Da queste considerazioni il bolzanino Giacomo Flaim, designer della Comunicazione specializzato in Data visualization e User Experience, ha dato vita a “Bollettino Grafico”, un update quotidiano sui dati del contagio, senza giri di parole ma con una forte, quanto semplice, componente visiva. Un progetto che ha preso vita grazie anche all’aiuto di tre ex colleghi – Francesco Cosmai, Barbara Nardella e Giulia Zerbini – del Politecnico di Milano, università in cui lui studiato. Ogni giorno, sul profilo Instagram dedicato, vengono visualizzati, in tre differenti post, i dati relativi ai nuovi contagiati, alle persone guarite e alle persone decedute a causa del Covid-19. Ciascuna visualizzazione è formata da diversi “pallini”, e ogni pallino rappresenta un individuo appartenente a una delle tre suddette categorie. Ogni post si compone inoltre di una slide contenente il numero puntuale di quel dato, su scala giornaliera, e una slide rappresentante il numero assoluto a partire dall’inizio della pandemia. Questo trittico, ripetuto per le tre categorie (contagiati, guariti e deceduti) va a costituire un singolo post.

 

Giacomo Flaim

 

“Bollettino nasce a livello nazionale nel marzo scorso. Era il periodo del primo lockdown, un momento in cui ogni giorno eravamo abituati ad ascoltare il resoconto della Protezione civile, in cui venivano comunicati i dati giornalieri sulla pandemia. Abbiamo deciso di dar vita questo progetto, convinti che il design dell’informazione potesse portare un contributo concreto e raccontare un momento storico drammatico, in modo chiaro, semplice ed efficace”, spiega Flaim. Un progetto che viene successivamente declinato anche sul territorio altoatesino, ad ottobre, quando i casi iniziavano ad aumentare di nuovo ed un secondo lockdown, quello di novembre, era ormai alle porte. Nasce così Bollettino Grafico Alto Adige.

“La motivazione più grande che vive dietro al progetto è quella di far scaturire una maggiore empatia nel fruitore, andando ad “umanizzare” il dato. Nel bollettino della Protezione civile i numeri venivano presentati unicamente come un aggregato di singoli individui. In “Bollettino Grafico” abbiamo tentato di umanizzare quel numero, mostrando il singolo pallino a rappresentanza del singolo individuo”, spiega il giovane.

 

Iscriviti al canale Telegram!  👉🏻  https://t.me/altoadigeinnovazione

Seguici su Facebook 👉🏻  https://www.facebook.com/altoadigeinnovazione

Seguici su Linkedin 👉🏻  https://www.linkedin.com/company/alto-adige-innovazione

 

Una nuova lettura

Flaim e soci hanno deciso di utilizzare Instagram come piattaforma su cui dar vita a Bollettino. Questo per due ragioni: in primis perché è tra i social network più utilizzati, specie tra i giovani, e rappresenta quindi uno strumento di divulgazione molto potente. In questo modo è possibile raggiungere un maggior numero di fruitori. Il secondo motivo è di natura progettuale: “Instagram si basa su un layout molto rigido formato da elementi fissi. come le informazioni del profilo, gli highlights o la griglia. A livello progettuale abbiamo sfruttato a nostro favore questa rigidità del medium, andando a creare due possibili sensi di lettura. Un primo orizzontale relativo ai dati giornalieri, dove l’utente può approfondire l’andamento quotidiano della pandemia. Un secondo verticale, che sfruttando la griglia di Instagram, permette una lettura dell’intero fenomeno dall’inizio della pandemia”, racconta Flaim.

Infatti “scrollando” si viene a creare una sorta di istogramma orizzontale, in cui ogni singolo post rappresenta una “barra”, mentre le tre colonne della griglia del social racchiudono le tre categorie analizzate, contagiati, guariti, deceduti) Infine sono state sfruttare anche le storie racchiuse negli highlight del profilo per ricreare quello che normalmente viene indicato come “how to read”, ovvero la legenda che permette di comprendere la data visualization e i suoi molteplici livelli di lettura.

bollettino grafico alto adige

bollettino grafico alto adige

La data visualization

Bollettino grafico utilizza la data visualization per dare una lettura nuova dei dati Covid. Questo tipo di approccio può aiutare molto soprattutto in prospettiva, su un range ampio di tempo, e non solo su scala giornaliera. “Può aiutare a individuare dei pattern visuali relativi alle irregolarità della raccolta dati riguardanti il COVID-19. Ad esempio un pattern che si evince è l’evidente calo del numero dei contagi nelle giornate di domenica, lunedì e martedì; ciò è presumibilmente dovuto al fatto che nel weekend vengono effettuati meno tamponi, i cui risultati vengono processati nei giorni successivi”, racconta.

Ma in cosa consiste questo nuovo strumento? Attenzione, la data visualization non è una tecnologia, ma un mezzo di comunicazione vero e proprio per individuare pattern, ricorrenze e insight celati dietro al dato. “Oggi, grazie agli strumenti tecnologici che possediamo, possiamo facilmente riprodurre visualizzazioni che permettono di vedere l’intero spettro di quello che è il fenomeno che si sta analizzando. In questo modo diventa facile individuare visivamente sia trend che anomalie dell’oggetto di analisi. Per fare un esempio più attinente alla situazione odierna, si potrebbe utilizzare la data visualization per verificare quella che è la distribuzione dei vaccini fra le varie fasce d’età, vederne la loro efficacia ed, eventualmente, individuare facilmente delle anomalie nel processo”, conclude Flaim.

Alexander Ginestous

di Alexander Ginestous

Ti potrebbe interessare