La bandiera ONU sventola davanti a Eurac Research: Bolzano sede ufficiale delle Nazioni Unite

Seguendo le linee guida delle Nazioni Unite, la bandiera azzurra con la mappa del mondo in bianco ha preso il primo posto tra le sei bandiere che sventolano davanti all’edificio di Eurac Research in viale Druso, e suggella la collaborazione tra il centro di ricerca altoatesino e l’Università delle Nazioni Unite (UNU), il braccio accademico dell’ONU. Bolzano è la prima e unica sede ufficiale dell’UNU in Italia. L’accordo nasce dalla pluriennale collaborazione tra Eurac Research e l’Istituto per l’ambiente e la sicurezza umana dell’Università delle Nazioni Unite con base a Bonn (UNU-EHS). Questa collaborazione ha portato alla realizzazione del programma congiunto GLOMOS. La sigla sta per Global Mountain Safeguard Research. GLOMOS è l’unico programma dell’UNU che si occupa in modo specifico di ricerca sui rischi e la sicurezza nelle aree di montagna.

 

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Le sfide globali si possono vincere solo assieme: è questo il principio guida di Agenda 2030, il programma politico delle Nazioni Unite. Il documento comprende 17 obiettivi per uno sviluppo sostenibile a livello economico, sociale ed ecologico e si applica a tutti i paesi del mondo. Come think-tank delle Nazioni Unite, l’UNU sta portando avanti l’attuazione degli obiettivi dell’Agenda attraverso il lavoro dei suoi tredici istituti e con programmi di ricerca attivi in undici paesi. “Le regioni di montagna svolgono un ruolo centrale nello sviluppo globale dell’agricoltura, nella sicurezza alimentare, nella fornitura di acqua potabile e nella biodiversità. Allo stesso tempo, le regioni di montagna sono fortemente colpite dal riscaldamento globale e sono molto vulnerabili ai rischi naturali. Per questo motivo la ricerca applicata e la collaborazione con partner di ricerca come Eurac Research sono così importanti per l’UNU”, dichiara durante la sua visita ufficiale a Bolzano Shen Xiaomeng, vice-rettrice di UNU Europa (UNU-ViE) e direttrice dell’Istituto per l’ambiente e la sicurezza umana dell’Università delle Nazioni Unite (UNU – EHS).

Per Roland Psenner, presidente di Eurac Research, l’auspicio è quello di “portare a livello globale le conoscenze sulle aree montane acquisite in 25 anni di ricerca e poter contribuire alla realizzazione dell’Agenda 2030.” Per l’Alto Adige questa stretta collaborazione con l’UNU non solo è prestigiosa, ma offre anche nuove opportunità, come sottolinea il presidente della provincia Arno Kompatscher: “Attraverso la collaborazione con le Nazioni Unite, l’Alto Adige ha la possibilità di far conoscere la sua lunga esperienza nello sviluppo sostenibile delle regioni di montagna. Ciò va anche a vantaggio delle aziende locali che, grazie a una forte rete di ricerca e business, sviluppano tecnologie in questo campo”.

GLOMOS, il programma che Eurac Research porta avanti assieme a UNU-EHS a Bonn, è l’unico programma UNU che si occupa in modo specifico di ricerca sui rischi e sulla sicurezza nelle regioni di montagna. A questo proposito verrà creata una rete di partner in diverse aree montane in tutto il mondo – come l’Hindu-Kush lungo l’Himalaya, Ande e Sud Africa – per svolgere ricerche congiunte su rischi climatici, protezione degli ecosistemi, prevenzione delle catastrofi e operazioni di emergenza e applicare i risultati nella pratica. “Negli intenti di GLOMOS, lo sviluppo sostenibile può essere raggiunto solo coinvolgendo attori locali. Uno dei principali obiettivi del programma è quello di trasferire le conoscenze scientifiche a livello internazionale tra partner di regioni di montagna in tutto il mondo”, dichiara Joerg Szarzynski, coordinatore di GLOMOS insieme a Stefan Schneiderbauer.

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