Banda larga pubblica: da Provincia ok a scorporo da Brennercom

Un passo decisivo verso la banda larga pubblica in Alto Adige. Lo ha fatto oggi la giunta provinciale approvando l’accordo quadro (qui in pdf) tra le parti coinvolte nel caso Brennercom, la società pubblico-privata di servizi telefonici e internet il cui Cda in giugno aveva dichiarati decaduti i soci pubblici provocando il ricorso di questi ultimi. Il maggior socio privato è l’editore Athesia con il 48,32%, il maggior pubblico la Provincia col 42,35%.

Dopo le trattative degli ultimi mesi, ecco la road map: ci sarà la scissione del ramo d’azienda di Brennercom che si occupa della banda larga, e la sua attribuzione del ramo a una nuova società costituita dagli enti pubblici (Provincia, Selfin, ASM di Bressanone) e da Autobrennero. Questi usciranno da Brennercom, e dovranno essere liquidati dalla società.

banda-larga-operai-brennercomDunque lo sviluppo della banda larga in Alto Adige, ritenuta una questione strategica, va in mano pubblica: realizzazione, gestione, esercizio e manutenzione delle infrastrutture di telecomunicazione, questi i settori di attività della nuova società. Che sarà costituita sulla base di una valutazione economico finanziaria affidata a due esperti di parte che dovranno essere presto nominati. Il valore del ramo d’azienda «dovrà equivalere alla partecipazione dei soci pubblici al momento della scissione – dettaglia una nota della giunta provinciale – e comprendere la liquidità necessaria all’ulteriore sviluppo della banda larga. La base per la valutazione del bilancio di scissione sarà data dal bilancio infrannuale di Brennercom al 30 novembre 2015, verificato dall’impresa valutatrice Deloitte Italia nominata dalla Provincia».

I passi seguenti, secondo l’accordo quadro approvato oggi, prevedono: la reiscrizione nel libro dei soci di Brennercom anche di Selfin e ASM Bressanone, la revoca delle contestate delibere del Cda di Brennercom di giugno, il rinvio consensuale dei procedimenti pendenti davanti al Tribunale delle imprese. Dopo la firma dell’atto di scissione, la costituzione della newco pubblica e il ritiro delle delibere impugnate, anche i procedimenti pendenti saranno abbandonati.

«Il risultato finale corrisponde esattamente alle delibere approvate oltre un anno fa dalla giunta con il piano di dismissioni delle partecipazioni provinciali – è il commento del presidente della giunta provinciale Arno Kompatscher –. Il nostro obiettivo era e resta quello di proseguire nel compito istituzionale, come prevede anche l’agenda digitale europea, della promozione della banda larga sul territorio, per garantire un collegamento capillare di ogni Comune, impresa e cittadino alla rete in fibra ottica». La banda larga è uno dei punti qualificanti del piano Alto Adige Digitale 2020 approvato il 27 ottobre dalla giunta provinciale.

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