L'Alto Adige si prepara al maxi screening: previsti 184 punti di testing e 800 operatori coinvolti

Da venerdì 20 novembre a domenica 22 novembre, l’Alto Adige sarà sottoposto ad un maxi screening per cercare di bloccare la diffusione del virus. La curva dei contagi infatti non è ancora calata sul territorio altoatesino, motivo per cui da domani, sabato 14 novembre, entrerà in vigore una nuova ordinanza che limiterà ulteriormente numerose attività economiche e chiuderà le scuole per una settimana. Un nuovo giro di vite necessario per ridurre la pressione sugli ospedali e sulle terapie intensive.

“La situazione è ancora critica, chiediamo per questo un nuovo sforzo ai cittadini invitandoli a presentarsi e sottoporsi ai test rapidi di prossima settimana. Gli unici strumenti che al momento abbiamo per uscire da questa situazione sono quelli di ridurre i contatti sociali al minimo e osservare le regole base per evitare il contagio – ha spiegato Arno Kompatscher, presidente della Provincia di Bolzano -. Capisco bene la rabbia dei cittadini per il susseguirsi di ordinanze, perché vedono sfumare progetti di vita e possibilità di lavoro. Ma con queste nuove misure vogliamo dare una svolta alla situazione, per uscire dalla zona rossa e avvicinarci al periodo natalizio togliendo alcune restrizioni per tornare ad una vita normale fino all’arrivo del vaccino”.

Iscriviti al canale Telegram!  👉🏻  https://t.me/altoadigeinnovazione

Seguici su Facebook 👉🏻  https://www.facebook.com/altoadigeinnovazione

Seguici su Linkedin 👉🏻  https://www.linkedin.com/company/alto-adige-innovazione/ 

 

Il maxi screening

A dare un prezioso aiuto nell’organizzazione dei test di massa ci penserà la Protezione Civile, che sarà impegnata su tutto il territorio per supportare i Comuni e le organizzazioni di volontariato: “Attiveremo il Centro Operativo Provinciale e i 110 Centri Comunali che attueranno la strategia in loco. Nei 116 comuni della Provincia verranno messe a disposizione quasi 200 strutture”, spiega Arno Schüler, assessore alla Protezione Civile.

Lo screening di prossima settimana sarà, come detto, unico nel suo genere: testare 350.000 persone attraverso un metodologia specifica come l’uso del test antigenico rapido è una sfida che l’amministrazione provinciale vuole vincere. Ma come si svolgerà il tutto? “Saranno previsti, in totale, 184 punti di testing in tutto l’Alto Adige, e saranno impiegati circa 800 tra medici e infermieri più il personale amministrativo e di supporto – spiega Patrick Franzoni, responsabile del progetto “Test rapidi in Alto Adige” -. Il test si compone di un tampone sottile che, dopo essere entrato nel naso del paziente, viene immerso in una soluzione. Quest’ultima viene poi depositata su una cassettina che in 15/30 minuti da il risultato. Una linea se il paziente è negativo e due se è positivo”.

Il progetto di screening nasce inoltre in collaborazione con l’Università di Trento che ha svolto delle simulazioni precise per fornire agli addetti ai lavori dei dati oggettivi sulla quale basare i test. Al momento l’indice di contagio è attorno all’1.5. Con questa azione concreta e rapida, oltre all’entrata in vigore delle nuove limitazioni, è possibile farlo scendere fino allo 0.5. Chiunque verrà trovato positivo dovrà stare in quarantena per 10 giorni per abbassare la carica virale ed evitare la diffusione. Inoltre, a livello lavorativo, i positivi verranno messi in malattia. È questo l’accordo trovato tra Provincia e sindacati. Nei giorni precedenti ai test poi verranno comunicati i singoli punti dei diversi Comuni dove potersi recare per sottoporsi al test, non servirà una pre-registrazione. I Vigili del Fuoco garantiranno la massima sicurezza controllando le distanze di sicurezza.

La primaria di microbiologia Elisabetta Pagani ha informato che i test vengono forniti in parte dalla protezione civile nazionale e in parte tramite procedure dell’Azienda sanitaria a un costo di 6.50 euro. “Gli attuali casi tra gli operatori sanitari sono conducibili ai contatti personale”. Online è già presente la pagina della Provincia dedicata.

Alexander Ginestous

Ti potrebbe interessare