Aeroporto Catullo, la Provincia di Bolzano verso la diluizione della propria partecipazione

La Provincia Autonoma di Bolzano non parteciperà all’aumento di capitale dell’aeroporto Catullo di Verona diluendo la propria partecipazione nella società che è attualmente al 2,17%. La notizia, che già circola da tempo negli ambienti e che viene ribadita oggi da un articolo apparso sui quotidiani veneti del gruppo Gedi a firma di Edoardo Bus, sarà ufficiale a partire dal prossimo 30 novembre, data ultima entro la quale i soci devono aderire all’aumento di capitale da 30 milioni di euro. A meno di colpi di scena derivanti dalle elezioni del 22 ottobre, quindi, la Provincia di Bolzano lascerà calare le proprie quote. Il risiko in corso attorno all’aeroporto Catullo è interessante per l’Alto Adige per due diversi ordini di motivi: il rapporto tra il territorio e il sistema aeroportuale in primis; ma anche perché si intreccia con un’altra partita, quella dell’editoria, che vedrà l’Alto Adige essere lambito da un altro gigante in arrivo, NEM, Nord Est Multimedia.

Aeroporto Catullo, i piani di Save

Detta in breve: Save, società che gestisce l’aeroporto di Venezia e Treviso, e ha la maggioranza anche all’aeroporto di Brescia-Montichiari, vorrebbe avere il controllo anche del Catullo di cui già detiene il 43,45%. Gli altri soci sono Camera di Commercio di Verona (18,82%), Provincia di Trento (14,23%), Provincia di Verona (9,92%), Comune di Verona (4,68%), Cariverona (3,01%) Provincia di Brescia (2,15%) e appunto la Provincia di Bolzano. Degli attuali soci solo Cariverona è intenzionata a vendere le proprie azioni che valgono quasi tre milioni di euro: Save è pronta all’acquisto ma la Camera di Commercio vuole esercitare il proprio diritto di prelazione.

Il risiko editoriale: il ruolo di Save e di Cariverona

Proprio Cariverona e Save sono i punti di contatto tra questa vicenda e una più ampia a livello nordestino, quella relativa al riassetto del sistema editoriale. Siamo infatti alla vigilia dell’esordio di NEM, acronimo di Nord Est Multimedia, nuovo editore dei sei giornali locali del gruppo Gedi (Corriere delle Alpi, Mattino di Padova, Messaggero Veneto, Nuova di Venezia e Mestre, Piccolo di Trieste e Tribuna di Treviso più Nordest Economia). Dal primo novembre le sei testate diventeranno di proprietà della nuova società il cui amministratore delegato sarà Giuseppe Cerbone e il direttore editoriale Paolo Possamai. «Nordest Multimedia (NEM) è una società di nuova costituzione, formata da una quindicina delle principali famiglie imprenditoriali esponenti del Triveneto, presieduta da Enrico Marchi». Marchi, l’ad di Save appunto, esattamente la società che punta al controllo del Catullo. «Il dott. Cerbone – continua la nota ufficiale – ha maturato una lunga esperienza nei gruppi editoriali, fra cui due mandati come amministratore delegato del Gruppo Il Sole 24 Ore e per altrettanti mandati nella stessa carica ha condotto l’Ansa. Paolo Possamai, già inviato speciale per i giornali locali del gruppo Espresso, nel corso degli ultimi 20 anni è stato, tra l’altro, direttore del Piccolo, del Mattino di Padova, della Tribuna di Treviso, della Nuova Venezia, del Corriere delle Alpi (Belluno), di NordestEconomia; si tratta delle stesse testate che, unitamente al Messaggero Veneto di Udine, passeranno da Gedi a NEM». E Cariverona?  Lo scorso 9 settembre la Fondazione in una nota ammetteva «di aver preso in considerazione operativa due ipotesi di investimento in società editoriali. La prima concerne l’adesione a una proposta giunta da Finint riguardante il progetto Nem in corso di sviluppo avanzato, con l’obiettivo di rilevare dal gruppo Gedi un polo di testate giornalistiche locali del Nordest. A Cariverona sarà riservata (in ipotesi) una quota di minoranza in Nem. Una seconda ipotesi ha per oggetto l’acquisizione di una quota di minoranza di Athesis, ultimamente posta in offerta». Athesis, società di proprietà di Confindustria Verona e Confindustria Vicenza edita Arena di Verona, Giornale di Vicenza, Bresciaoggi, Telemantova, Telearena e Radio Verona e ha appena completato l’acquisizione della Gazzetta di Mantova. La mossa di Cariverona, dicono diverse indiscrezioni di stampa, sarebbe il preludio per un matrimonio prossimo proprio tra NEM e Athesis: nascerebbe così un nuovo gigante editoriale a Nordest, presente da Trieste a Brescia con ambizioni di espansione fino a Trento. Lo stesso asse sul quale insiste quello che sta consolidando Save in termini infrastrutturali.

Alto Adige, aeroporti e giornali

Tenuto conto che, come mossa anticipatoria o concordata, intanto Athesia, il gruppo editoriale di Michl Ebner ha rafforzato la propria presenza in Trentino con l’acquisizione di Video Bolzano 33 (prossimamente solo Video 33) di cui si aspetta la costituzione di una redazione a Trento; tenuto conto che si vocifera di una certa complementarietà (o non belligeranza) tra i due gruppi editoriali; la mossa della Provincia di Bolzano di lasciar cadere la propria già scarsa influenza sul Catullo, semplifica la lettura del quadro complessivo nel rapporto tra Alto Adige e Nordest. D’altra parte con un aeroporto in casa che con Skyalps finalmente funziona (e funziona sempre meglio) – un aeroporto peraltro di completa proprietà privata – non ha probabilmente più nessun senso per l’Alto Adige rimanere nella società del Catullo. Tanto più che la complementarietà tra i due scali è sicuramente meglio rappresentata dal volo Verona-Roma inaugurato a fine settembre da Skyalps che da una piccola partecipazione azionaria. Quella quota del 2.17%, probabilmente presto diluita, potrebbe diventare piuttosto in futuro, in base a come si concluderà per Save questa partita intermedia per il controllo dello scalo veronese, la tessera di scambio per un ulteriore mossa nella creazione di sfere di influenza ben distinte o maggiormente integrate (lu.b.).

Foto: ufficio stampa aeroporto Catullo

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