Niente luce in fondo al tunnel: il BBT rimane (troppo) lontano

Ci vuole ottimismo a pensare al 2032, soprattutto in tempi di pandemia. Ma per il tunnel di Base del Brennero, il BBT, giocoforza bisognerà saper attendere. Un ulteriore ritardo su un’opera che inizialmente avrebbe dovuto essere finita nel 2015, poi nel 2019, quindi nel 2028, e che ora viene datata al 2032. Secondo i Verdi-Grüne dell’Alto Adige la ragione del ritardo sta nella «gara per il lotto Pfons-Brennero, dopo che il contratto con la precedente impresa è stato disdetto, e andrà rifatta». Il campanello d’allarme è suonato anche in Provincia, tanto da far prendere posizione il Arno Kompatscher e il capitano del Tirolo Günther Platter.

«Insieme al presidente Platter negli ultimi mesi abbiamo condotto colloqui con entrambe le presidenze del BBT, chiedendo soluzioni e ottimizzazioni per concludere al più presto i lavori e far entrare l’opera in funzione. Il progetto europeo infrastrutturale di maggiore rilievo non può restare bloccato per difficoltà burocratiche, tecniche o per interessi nazionali» ha detto Kompatscher. «La popolazione lungo il corridoio del Brennero ripone grande fiducia nel BBT per vedere la qualità della propria vita migliorare sensibilmente. Al contempo il corridoio del Brennero necessita di una infrastruttura ferroviaria concorrenziale, per trasportare le merci in modo pulito, sostenibile e efficiente. Ogni mese perso è un mese di inquinamento in più per le popolazioni del Tirolo e dell’Alto Adige» ha sottolineato Platter.

BBT, «Questioni nazionali ritardano i lavori»

C’è fastidio, ed è evidente, per le notizie di ulteriori ritardi. Entrambi i presidenti hanno rimarcato il proprio impegno nei confronti della BBT SE e delle società proprietarie RFI e ÖBB, così come i responsabili politici nei ministeri e nella Commissione Europea, per intensificare il dialogo a livello politico e tecnico fra UE, Italia e Austria per scogliere in modo efficiente gli interrogativi ancora aperti legati ad aspetti sia tecnici che legali. «Poiché una parte dei ritardi è da addebitare secondo la società BBT a questioni legate alla compatibilità transfrontaliera, ci attendiamo che i diversi tratti del corridoio del Brennero possano essere gestiti grazie a un sistema unitario e che alcuna questione nazionale abbia in futuro a ritardare ulteriormente i lavori. La priorità va assolutamente al potenziale del BBT per il trasporto dei beni e delle persone su rotaia. Pensare in modo nazionale in questo contesto non è assolutamente sensato» hanno concluso i due presidenti.

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