Massi ciclopici nei muri di sostegno, arrivano le linee guida per gli ingegneri

I massi ciclopici sono spesso utilizzati per la messa in sicurezza di bacini montani o per interventi di miglioramento della stabilità del corpo arginale dei fiumi. Questi enormi blocchi di roccia, di circa 0,5 metri per lato, sono posti in opera per realizzare muri di sostegno, ovvero le opere geotecniche che hanno la funzione di sostenere il terreno a tergo. Questa tipologia di muro rientra tra i cosiddetti “muri a gravità”, in cui la funzione di sostegno del terreno è garantita proprio dal peso del muro stesso. Tale tipologia di muri riveste in Alto Adige un ruolo importante data l’ampia disponibilità di questo materiale da costruzione. A riguardo è stato portato avanti uno studio, convogliato infine in linee guida, in collaborazione tra l’Ordine degli Ingegneri della provincia di Bolzano, il Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale e Meccanica dell’Università di Trento ed il settore Bacini Montani della Agenzia per la Protezione civile di Bolzano. È stato inoltre promosso dall’ingegner Fabio De Polo, Consigliere Segretario dell’Ordine ed eseguito e coordinato dalla ricercatrice Lucia Simeoni dell’Università di Trento.

Fabio De Polo

Le linee guida richiamano le norme, a cui gli ingegneri devono fare riferimento per la progettazione geotecnica dei muri in massi ciclopici, e suggeriscono semplici metodi di calcolo, descritti anche con esempi, per la valutazione delle condizioni di sicurezza. In quanto muri di sostegno, queste opere devono essere progettate nel rispetto della normativa per la progettazione geotecnica delle costruzioni.

«Ringraziamo l’Università di Trento per il prezioso studio che hanno portato avanti riguardanti un elemento, i massi ciclopici, ancora poco utilizzato nell’ambito dei muri di sostegno. Le linee guida fornite aiuteranno i nostri professionisti a lavorare ancora più in sicurezza e faciliteranno operazioni che prima risultavano complesse», ha spiegato Giorgio Rossi, presidente dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Bolzano.

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La ricerca

L’attività di studio è stata divisa in tre fasi principali: l’analisi della letteratura scientifica, raccomandazioni tecniche e normativa vigente, il rilievo di tipologie di opere esistenti nella Provincia di Bolzano, e la proposta di criteri di progettazione nel rispetto della normativa vigente.

Attualmente non esistono nella letteratura scientifica trattazioni specifiche sui muri in massi ciclopici, in quanto la ricerca si è prevalentemente dedicata allo studio del comportamento dei muri a secco, realizzati con blocchi di roccia di dimensioni più piccole. Sono pertanto state eseguite sul campo specifiche prove di scivolamento tra i massi. Le prove sono state eseguite presso la cava della ditta Rewi Bau a Gargazzone ed hanno permesso di valutare la resistenza al taglio mobilitata sull’interfaccia tra i massi. Tale informazione è indispensabile per eseguire le verifiche di stabilità interna dei muri che, insieme a quelle di stabilità esterna, rappresentano le verifiche di sicurezza richieste dalla normativa.

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