Alto Adige, cambiano le abitudini: forte crescita degli acquisti online

Acquisti sì, anche se meno di quanto si faceva prima della pandemia. Ma non più in negozio: crescono gli acquisti online. Tante abitudini sono cambiate in seguito alla pandemia e il lockdown forzato, che ha accompagnato l’Alto Adige, come il resto d’Italia, nei mesi primaverili. L’Istituto di ricerca economica della Camera di commercio di Bolzano, IRE, nel corso di un’indagine ha rilevato che le abitudini di consumo della popolazione altoatesina hanno intrapreso una nuova strada, orientandosi a nuovi canali di acquisto e a riorganizzare il proprio tempo libero e la vita quotidiana.

Il Presidente della Camera di commercio Michl Ebner commenta: «L’emergenza legata al Coronavirus si distingue dalle precedenti crisi non solo per l’entità dei danni creati all’economia, ma anche per come ha cambiato le nostre abitudini. I consumatori e le consumatrici, con scelte consapevoli, possono fare molto per aiutare le imprese altoatesine. Ciò si rifletterebbe positivamente anche sull’occupazione in Alto Adige».

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Gli acquisti online più diffusi

L’analisi dell’IRE segnala fortemente la preferenza del commercio elettronico. Il 41% dei consumatori indica di aver effettuato acquisti online nei scorsi mesi, e di questi il 25% dichiara di aver fatto più uso di offerte online del tempo precrisi. Anche se quasi tutti i settori hanno potuto registrare un incremento di richieste online, il numero varia da settore a settore. Dominano articoli di elettronica, informatica e fotografia, seguono abbigliamento, articoli sportivi, casalinghi e ferramenta nonché libri e cartoleria. Un campo però si confermato di essere ancora in mano all’acquisto “fisico”, ovvero quelli che forniscono prodotti della vita quotidiana, come alimentari o arredamento. Il 90 percento degli altoatesini preferisce recarsi nei negozi. Una tendenza, che, soprattutto riguardo agli alimenti, si basa sulle alternative online di fatto inesistenti sul territorio altoatesino.

Come cambia la vita quotidiana

Per quanto riguarda le abitudini nella vita quotidiana e organizzazione del tempo libero si sono individuati dei cambiamenti: i consumatori vanno più raramente in ristoranti, al cinema o al teatro. Sorprendente anche il dato sulle palestre: ci sono meno persone che scelgono d’iscriversi a un centro sportivo, nonostante all’inizio del lockdown tante persone si sono cimentate nell’attività fisica, essendo una delle poche cose che si poteva ancora fare al di fuori delle proprie mura. Sarà da vedere se questo dato non sia solo una conseguenza della stagione, visto che i mesi estivi incentivano le persone al movimento all’aria aperta.

Un trend molto presente nel discorso pubblico durante il periodo di lockdown è stata la regionalità. Infatti, da quanto risale dall’indagine, il trend prosegue. Le persone nei loro acquisti danno più attenzione alla provenienza dei prodotti, preferendo prodotti locali.

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Andreas Inama

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