L'universo di Berty Skuber in mostra a Bressanone

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Bressanone. Giovedì 5 giugno alle ore 16 l’Hofburg di Bressanone invita alla presentazione del libro “Berty Skuber. Anthology”. La pubblicazione è legata alla personale dell’artista attualmente ospitata all’Hofburg, che offre una vasta panoramica sulla sua opera, mettendo in luce la straordinaria varietà della sua produzione. Dai dipinti ai disegni, dai libri d’artista alle opere in patchwork, dalle lettere ai paperplates (piatti di carta) e alle boxes (scatole di legno), la mostra raccoglie numerose espressioni del suo linguaggio artistico. Alla presentazione del libro interverranno Andreas Hapkemeyer, la co-curatrice della mostra e collaboratrice scientifica dell’Hofburg Kathrin Zitturi, nonché il direttore dell’Hofburg, Peter Schwienbacher. La presentazione, a ingresso libero, si terrà in lingua tedesca.

Berty Skuber ha iniziato la sua carriera artistica in un’epoca in cui le donne nel mondo dell’arte non erano ancora una presenza scontata. Dal 1970 espone regolarmente, non solo in Alto Adige e in Italia, ma anche in gallerie, musei e collezioni di tutta Europa e degli Stati Uniti. Nel 1978 ha partecipato alla Biennale di Venezia nella mostra Materializzazione del linguaggio curata da Mirella Bentivoglio, presentando opere visivo-testuali; nel 1981 è stata invitata alla Biennale di San Paolo. L’artista vive e lavora da decenni ad Aica di Fiè, con lunghi periodi trascorsi a Venezia, Milano, Filadelfia e Roma, oltre a numerosi viaggi. Per oltre cinquant’anni Skuber ha condiviso la vita con lo scrittore e critico d’arte statunitense Henry Martin, fino alla sua morte nel 2022. Grazie a lui sono nate numerose amicizie con esponenti del movimento internazionale Fluxus e con l’artista Gianfranco Baruchello.

Tornando alla mostra a Bressanone, tra le diverse opere significative del fare artistico di Skuber si segnalano, tra l’altro, diversi leporelli, che, come proseguimento di calendari e diari, registrano in modo creativo date, nomi ed eventi. Un’altra opera di grande impatto è il tappeto patchwork Witnesses (1993): Berty Skuber ha chiesto a decine di amici, vicini e conoscenti di inviarle un pezzo di stoffa di 10 x 10 cm con l’iniziale del proprio nome. I pezzi sono stati poi cuciti insieme da suo marito Henry Martin, dando vita a un arazzo unico nel suo genere.

Immagine in apertura: Berty Skuber, We can do it_vorne, 2017, © Hofburg Brixen | Berty Skuber, We can do it_davanti, 2017, © Hofburg Bressanone

 

 

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