Turk boccia il Consiglio di vigilanza Rai Südtirol proposto dai Freiheitlichen

Roland Turk, S, avanzata in consiglio provinciale dal partito indipendentista Freiheitlichen, che immaginano un istituto sul modello tedesco.

«Il sistema radiotelevisivo locale è solo parzialmente paragonabile a quello tedesco – afferma Roland Turk – Da noi c’è già qualcuno che sorveglia sul sistema radiotelevisivo, ovvero il Comitato provinciale per le comunicazioni, prima denominato Comitato radiotelevisivo. Con esso, la provincia di Bolzano già dispone di un efficace organo di regolamentazione e sorveglianza del sistema radiotelevisivo: il nostro Comitato ha addirittura maggiori competenze, in quanto sorveglia anche sull’emittenza privata».

Vigilanza Rai Südtirol: un nuovo apparato?

Continua la presa di posizione del presidente del Comitato provinciale comunicazioni: «Ha quindi senso creare in provincia di Bolzano un Consiglio di vigilanza con dozzine di componenti e un apparato amministrativo altrettanto ampio? Io penso di no – prosegue Turk -, perché un tale Consiglio, nel quale sarebbero rappresentati soprattutto i partiti politici, ma nel quale dovrebbero trovare posto giustamente anche tutte le associazioni rilevanti nella nostra società, sarebbe un apparato pesante, che potrebbe dare, se mai istituito, solo un indirizzo di base all’emittenza di diritto pubblico, ma non certo influire sulle decisioni quotidiane della redazione sui servizi da mettere in onda. Ma proprio queste ultime sono le decisioni che la parte politica non disdegnerebbe di influenzare».

Il problema dei costi

Oltre al tema del peso dei partiti, c’è quello dei costi. E qui Turk porta l’esempio del Saarland, piccolo Land tedesco dove i componenti del Consiglio di vigilanza sono 40. «Costerebbe ai contribuenti locali 50.000 euro al mese solo di indennità: basti pensare che i singoli componenti dell’emittente tedesca WDR ricevono tra i 1.000 e i 3.000 euro al mese di indennità – aggiunge – Un impegno che sarebbe opportuno solo se un Consiglio di vigilanza garantisse un effettivo miglioramento della possibilità di codecisione pubblica presso la RAI: sono però convinto che non sarebbe questo il caso».

Come funziona il Comitato per le comunicazioni

Il Comitato provinciale per le comunicazioni è composto da un presidente e un vicepresidente, nominati dalla giunta provinciale, e da quattro componenti eletti dal consiglio provinciale, di cui uno espressione della minoranza politica. Il Comitato è l’equivalente per l’Alto Adige dei Corecom presenti nelle regioni a statuto ordinario.

«Le competenze del Comitato comunicazioni nell’ambito della regolazione e sorveglianza sui media radiotelevisivi dovrebbero essere ora addirittura ampliate – conclude Turk – Secondo una proposta dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, infatti, i Comitati comunicazioni di tutte le Regioni, e quindi anche della Provincia di Bolzanom, saranno chiamati a monitorare le trasmissioni locali della Rai sulla base di questi criteri: pluralismo politico, pluralità socio-culturale, tutela dei minori e della dignità delle persone. Se questa proposta diventerà realtà, i controlli saranno quasi troppi».

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