Le fragilità dello “Zoo di vetro” e i destini di un attore. Intervista a Tindaro Granata

I classici hanno la pregevolissima caratteristica di essere sempre di attualità, ma “Lo Zoo di vetro” di Tennesse Williams sembra calzare a pennello al momento storico che stiamo attraversando. Perché lo zoo di vetro rappresenta benissimo la fragilità con cui, più o meno tutti, ci stiamo confrontando dopo due anni di pandemia. Come non ritrovarsi nel personaggio di Laura che dopo una malattia che l’ha resa inferma, si è chiusa nel suo mondo e passa tutto il tempo ad ascoltare musica, leggere romanzi e soprattutto ad accudire una collezione di animaletti di vetro, il suo piccolo e fragilissimo zoo?

Ma, non bastasse questo a spingerci ad assistere allo “Zoo di vetro” che andrà in scena sabato sera alle 20.30 (unica data) al Comunale di Bolzano, ricordiamo che il regista dello spettacolo è Leonardo Lidi, vincitore del primo “College” che la Biennale Teatro di Venezia dedica ai giovani registi under 30, che ha adattato e riscritto lo spettacolo ambientandolo in una coloratissima famiglia circense.
A chi non fosse ancora convinto, ci pensa Tindaro Granata che interpreta Tom, il narratore protagonista dello spettacolo. Un attore e drammaturgo siciliano che a Bolzano è (quasi) di casa: “E’ vero, ci sono stato per diverse produzioni e ho abitato e vissuto a Bolzano. E’ una delle tre città in cui vorrei vivere e ho molti amici bolzanini, adoro le montagne e la cultura del vostro territorio. Con lo Stabile, poi, ho un rapporto di fratellanza e alcune persone dello staff sono vere amicheeeee. Con tantissime vocali”.

Tindaro Granata (foto di Attilio Marasco)

Come nasce la tua partecipazione a “Lo zoo di vetro” di Lidi?
“Potrei dire di esserci predestinato. Mi chiamo Tindaro, il mio nome inizia per T come Tom, il personaggio che interpreto e come Tennessee Williams che ha lasciato la sua famiglia per imbarcarsi su una nave come ho fatto anche io. Suo padre era un venditore di scarpe e io ho lavorato in un negozio di scarpe, non è sufficiente?”.

Una vicinanza che di solito non aiuta la recitazione degli attori
“Esatto! Non ha semplificato l’interpretazione, anzi, devo gestire una realtà emotiva particolare, non è un ruolo come un altro”.

Lidi ha creato una versione molto particolare dello Zoo di vetro…
“Lidi, ha introdotto un personaggio che non c’è nel testo originale e l’ha ambientato in una famiglia di un circo. Ha anche fornito la chiave di accesso allo spettacolo in una frase che ripeto a inizio spettacolo: Il dramma è memoria, sentimentale e non realistico, sentimentale e non realistico, sentimentale e non realistico. Lo ripeto per tre volte per aiutare il pubblico ad immedesimarsi nelle tematiche e nelle relazioni più che sui personaggi”.

La giovane età del regista credi abbia influenzato il suo modo di affrontare “Lo zoo di vetro”?
“Non so, ha 33 anni, ma possiede una notevole maturità registica e comunque mi ha divertito molto la possibilità di confrontarmi con il punto di vista di un regista che ha dieci anni meno di me. Non mi è capitato spesso. Ma Lidi è stato anche un attore e ha la dolcezza e la comprensione tipica di chi è stato in scena anche come attore”.

A proposito di questo, si starebbe ore a parlare con Tindaro Granata, non fosse che deve scappare per un impegno che non ha nulla a che fare con il teatro, ma proprio con la dolcezza e la comprensione. Lo lasciamo andare, ma ci sarà modo di risentirlo in occasione del suo prossimo ritorno a Bolzano, il 24 marzo al Cristallo con Antropolaroid.

MB

 

Immagine di apertura: credit Masiar Pasquali

Lo zoo di vetro

di Tennessee Williams
adattamento e regia Leonardo Lidi
scene e light design Nicolas Bovey
costumi Aurora Damanti
sound design Dario Felli
con (in ordine alfabetico) Lorenzo Bartoli, Tindaro Granata, Mariangela Granelli, Anahì Traversi

Produzione LuganoInScena/LAC Lugano Arte e Cultura
In coproduzione con Centro d’Arte Contemporanea Teatro Carcano, TPE – Teatro Piemonte Europa
In collaborazione con Centro Teatrale Santacristina
Partner di ricerca Clinica Luganese Moncucco
“Lo zoo di vetro” viene presentato per gentile concessione della University of the South, Sewanee, Tennessee.

In scena sabato 5 febbraio 2020 al Teatro Comunale di Bolzano alle ore 20.30

Ti potrebbe interessare