Alto Adige zona bianca: addio coprifuoco e mascherine all'aperto (se distanziati)

Da lunedì l’Alto Adige diventerà zona bianca e la Provincia sperimenterà, prima in Italia, l’addio alle mascherine all’aperto nel caso sia garantito il distanziamento minimo previsto. La nuova ordinanza, firmata venerdì dal presidente Kompatscer rimarrà valida fino al 31 luglio e prevede anche l’abolizione del coprifuoco notturno. Il punto più delicato però (anche in virtù del rallentamento della campagna vaccinale in Alto Adige e della variante Delta) è quello riguardante la mascherina: sarà ancora obbligatorio averla con sé ma l’obbligo di indossarla scatterà solamente nei luoghi al chiuso diversi dalla propria abitazione e all’aperto quando non fosse possibile mantenere la distanza interpersonale oppure in caso di assembramenti di persone. Sempre a proposito di strumenti di protezione, per le attività inerenti ai servizi alla persona rimane l’obbligo di indossare la mascherina FFP2, ma per coloro che sono in possesso del Corona-Pass (sia personale che clienti) è sufficiente la mascherina chirurgica.

Alto Adige zona bianca: tornano le feste all’aperto

Torna, inoltre, la possibilità di organizzare eventi all’aperto con somministrazione di cibi e bevande, comprese sagre e feste di paese. I partecipanti, però, dovranno essere in possesso del Corona-Pass che certifica guarigione dal Covid-19, avvenuta vaccinazione oppure test negativo. Il Corona-Pass resta inoltre obbligatorio per partecipare alle feste dopo cerimonie civili e religiose, oppure per accedere a piscine al chiuso, palestre, centri fitness, centri benessere e centri termali. «Le recenti decisioni del governo in tema di Green-Pass – commenta il presidente della Provincia Arno Kompatscher– confermano l’oculatezza delle nostre scelte, che di fatto hanno anticipato quanto ora previsto a livello nazionale». L’ordinanza, inoltre, pur senza prevedere obblighi di sorta, raccomanda fortemente l’utilizzo delle mascherine nelle abitazioni in presenza di ospiti non conviventi. «Per quanto riguarda i ritrovi privati di più persone – conclude Kompatscher – l’appello è quello di svolgerli all’aperto. In ogni caso, soprattutto per il rispetto delle persone maggiormente a rischio, è opportuno che tutti siano muniti di Corona-Pass».

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