La maggioranza silenziosa indirizza il voto di Bolzano: lì dove Caramaschi ha vinto la sua sfida

Tra la continuità e il cambiamento Bolzano ha scelto la prima opzione. E lo ha fatto in maniera chiara, decisa, schiacciante, dimostrandolo sin da subito quando i numeri dell’affluenza alle urne registravano un 47,29%, con quasi seimila cittadini in più a votare rispetto al secondo turno di quattro anni fa. Perché se è vero che il pronostico della vigilia era (quasi) tutto sulla riconferma di Renzo Caramaschi, forse non tutti si aspettavano questi numeri. Il sindaco, che ha festeggiato ieri il bis di mandato, si è ripreso la poltrona di primo cittadino con il 57,2% dei voti (21.585), dando uno stacco al suo rivale oltre 14 punti percentuali, con un Roberto Zanin che si è fermato al 42,8% (16.162). Qui emerge un primo dato interessante: rispetto al primo turno Caramaschi ha guadagnato oltre 5.000 voti in più, mentre Zanin poco più di 400. Una distanza siderale che non va ricondotta solamente all’importante appoggio della SVP al candidato di centrosinistra. E ce lo dicono i numeri. Perché Zanin la partita più importante l’ha persa in quelle circoscrizioni che dovevano essere la sua roccaforte, quei luoghi battuti durante tutto l’arco della campagna elettorale in cui in realtà non è mai riuscito a fare breccia e dalla quale ne è uscita una maggioranza silenziosa che ha riconfermato il sindaco di centrosinistra.

 

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Caramaschi ha fatto suoi ben quattro quartieri su cinque, dominando letteralmente in Centro, 70,76% dei voti contro 29.24%, e a Gries, 63,59% contro il 36,41%. Qui sicuramente l’influenza della Stella Alpina è stata vitale per dare al Sindaco lo slancio verso la riconferma, grazie al voto dei cittadini in lingua tedesca. Ma l’ago della bilancia lo sono stati i rioni popolari, lì dove si pensava Zanin la potesse spuntare in maniera netta, ma che così non è stato. Il centrosinistra si è portato a casa il voto di Oltrisarco, 52,52% contro il 47,48%, e soprattutto Europa-Novacella per una manciata di voti, 50,34% contro il 49,64%. Proprio qui Zanin aveva costruito mattone dopo mattone la sua campagna elettorale, ed era proprio tra le sue strade che la forbice del voto sarebbe dovuta essere decisamente più larga a favore del centrodestra. Quest’ultima ha conquistato solamente Don Bosco, e neanche con numeri così netti: 53,22% contro il 46,78% di Caramaschi.

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Insomma, Zanin non ha sfondato realmente da nessuna parte. Il progetto della destra è naufragato a causa di una maggioranza silenziosa che, come dimostrato ampiamente e a sorpresa già nel primo turno, ha deciso di riconfermare Caramaschi e la sua linea tradizionale, resistendo ai colpi leghisti e rimandandoli indietro al mittente. E se proprio il centrodestra esce da queste elezioni sconfitto e a pezzi, ora Caramaschi si allaccia li scarpini per la gara della maggioranza. Con la SVP dalla sua sono 23 i seggi in Consiglio Comunale. Per questo è probabile una chiamata ad Angelo Gennaccaro di Io Sto Con Bolzano per riuscire a portare dalla sua anche i quattro seggi della Lista Civica, andando così a formare una maggioranza che garantirebbe calma e tranquillità (27 seggi su 45). Il sindaco ha ora 30 giorni di tempo per comporre la sua nuova Giunta.

Alexander Ginestous

Alexander Ginestous

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