Voluntary disclosure, Roma si tiene i soldi: ricorso alla Corte costituzionale

Voluntary disclosure, Roma tenta di tenersi tutte le entrate e l’Alto Adige ricorre alla Corte Costituzionale. Il provvedimento che consente ai contribuenti che possiedono capitali all’estero di sanare la loro posizione con il Fisco (denominato appunto Voluntary disclosure) viene infatti impugnato dalla Giunta provinciale. All’origine del contendere c’è il decreto-legge 22 ottobre 2016, n. 193 del Governo (poi convertito in legge, con modificazioni, dalla legge 1 dicembre 2016, n. 225, e della legge 11 dicembre 2016, n.232) che riserva infatti la totalità delle entrate allo Stato, senza assegnare i relativi nove decimi alla Provincia. Il Governo aveva assicurato che avrebbe rettificato, ma non è ancora stato fatto. La discussione sulla Voluntary disclosure è così approdata in consiglio provinciale che è stato chiamato a ratificare la deliberazione della Giunta provinciale del 24 gennaio 2017, n.80, riguardante l’impugnazione presso la Corte costituzionale del decreto. Il presidente Arno Kompatscher ha spiegato che si trattava dell’impugnazione dei soli commi della legge di stabilità sulla proroga della voluntary disclosure, che riserva allo Stato questo tipo di entrate, senza assegnare i relativi 9/10 alla Provincia. Per Kompatscher è meglio procedere: se il governo correggerà eventualmente il ricorso sará ritirato. La delibera è stata approvata con 28 sì e 3 astensioni.

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