Università, matricole in aula e seconda rata dimezzata

Anche Unibz si prepara alla ripartenza dopo il lockdown. Dopo l’annuncio che la scuola di ogni ordine e grado in Alto Adige inizierà il 7 settembre, anche la Libera Università di Bolzano annuncia modi e tempi della sua ripartenza. Che avverrà ad ottobre, con l’avvio del semestre invernale e che avrà un occhio di riguardo per le matricole del primo anno. Pieno regime e quindi frequenza dal vivo delle lezioni per tutti gli studenti neo-iscritti nei tre campus di Bolzano, Bressanone e Brunico. A tutti gli altri studenti sarà offerta una forma mista di insegnamento in classe e online. Inoltre, le aule dell’ateneo saranno dotate delle più moderne tecnologie per garantire le situazioni didattiche più sicure ed efficaci. «Per i nostri studenti, questa decisione era molto importante. Nei prossimi mesi chi viene da fuori avrà bisogno di programmare l’arrivo qui in Alto Adige e quindi abbiamo voluto fare chiarezza», sottolinea la presidente dell’università, Ulrike Tappeiner.

Consiglio dell’Università: seconda rata dimezzata

Nella stessa riunione il Consiglio dell’Università ha inoltre deciso, in segno di solidarietà verso studenti e le loro famiglie, di dimezzare la seconda rata di 600 euro e quindi di rinunciare a 300 euro per tutti gli studenti delle lauree triennali e magistrali. La scadenza della seconda rata è il 31 marzo 2021. «Come Libera Università di Bolzano siamo tenuti, in base agli accordi con la Giunta provinciale, a cofinanziare i nostri corsi di studio attraverso le tasse universitarie ma anche per mezzo di fondi terzi”» sottolinea la presidente, prof.ssa Ulrike Tappeiner, «In questo momento difficile, però, vorremmo anche dare un contributo per permettere ai nostri studenti e ai giovani che stanno per prendere la decisione di studiare nella nostra università una formazione che assicuri loro un futuro». «Molte famiglie hanno subito gravi perdite finanziarie a causa della crisi legata al coronavirus. Con la nostra iniziativa, vogliamo aiutare i giovani a investire nel loro futuro con una formazione universitaria», sostiene il rettore, prof. Paolo Lugli. «Consideriamo questa iniziativa come una misura aggiuntiva di sostegno dell’istruzione universitaria», aggiunge il direttore generale, Günther Mathà.

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