Un portafoglio salva-oggetti e uno zaino anti freddo: ecco i progetti di Unibz a favore dei senza dimora

Lo scorso ottobre, una conferenza svoltasi nel campus di Bolzano, aveva avuto come tema centrale la povertà nella nostra società. Particolare attenzione era stata dedicata alla problematica delle persone senza dimora. Molti studenti della Libera Università di Bolzano hanno reagito con sensibilità e apprensione e hanno deciso di mettersi in gioco. Per questa ragione, durante le lezioni del semestre invernale nella classe del prof. Kuno Prey da materiali di scarto messi a loro disposizione dal Gruppo SALEWA, hanno sviluppato vari prodotti. Due di questi sono stati selezionati dal Gruppo Volontarius e poi prodotti da Salewa in collaborazione con la cooperativa sociale SMART di Rovereto. “Per noi è stato fondamentale parlare con le persone senza dimora per capire di quali prodotti avessero più bisogno”, ha affermato il prof. Kuno Prey, “ne è risultato che il bisogno più avvertito era la protezione delle foto dei loro familiari, dei loro pochi effetti personali e, naturalmente, dei documenti”.

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Di seguito, una breve descrizione dei due progetti:

Kangarù design: unibz.it | Silvia Ferrara, Bianca Miori, Vanesa Salinas. Kangarù è l’unione di un portafoglio e di una cintura, pensato per proteggere i piccoli e preziosi effetti personali di una persona senza dimora durante il giorno e la notte. Viene indossato sotto la maglia o la giacca, rendendone in questo modo difficile lo smarrimento o il furto.

Nautilus design: unibz.it | Amedeo Bonini, Jean Dard, Simone Tarozzi. Si tratta di uno zaino che, una volta aperto, si trasforma in un ampio involucro in cui è possibile dormire, al riparo dal freddo e dall’umidità. Dispone di un isolamento termico intercambiabile realizzato con cartoni ricavati da scatole usate. Nautilus, insieme al sacco a pelo e/o alle coperte, permette di conservare in modo sicuro anche oggetti personali.

Prima della stagione invernale, ormai alle porte, i prodotti realizzati verranno consegnati dagli studenti al gruppo Volontarius: in totale, 17 zaini Nautilus e 27 borse-cintura Kangarù. “Per noi questo lavoro è molto prezioso, e sottolineo la parola “prezioso”, perché per le persone senza dimora tutto quello che noi conserviamo comodamente nei nostri appartamenti – dalle fotografie ai soldi fino ai documenti – è di grande valore e di difficile protezione”, ha sottolineato Luca Lamberti di Volontarius, “Chi deve richiedere una copia di documenti smarriti o rubati trova infatti moltissimi ostacoli”. Volontarius desidera quindi ringraziare tutti i partner del progetto per la sensibilità dimostrata e la collaborazione. Il progetto “bolzano senzatetto |obdachlos in bozen” è stato curato da Francesco Faccin e Kuno Prey assieme a Seçil Ugur Yavuz e Alessandro Mason.

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