Unibz, mancano posti letto e alloggi per gli studenti: «Serve un piano d'emergenza»

“Il futuro dell’Ateneo? Se continuiamo così è a forte rischio”. A dirlo è Günther Mathà, direttore della Libera Università di Bolzano, in un’intervista al quotidiano Alto Adige a firma di Paolo Campostrini. Il direttore è tornato a denunciare la grande problematica della mancanza di posti letto e degli affitti troppo elevati che frenano l’arrivo di nuovi studenti e, quindi, nuove menti capaci di apportare un valore aggiunto al territorio e al mondo economico. Che i prezzi degli affitti degli appartamenti a Bolzano siano alle stelle non è una novità. Ma anche i giovanissimi che si affacciano alla nostra città per studiare trovano a fatica una stanza in cui dormire. E se la trovano arrivano a sborsare fino a 600 euro al mese. “Il problema è l’impossibilità di trovare opzioni alternative. Chi se lo può permettere è una minoranza. La maggioranza attende spesso inutilmente un letto in uno studentato da 300 euro massimo”, spiega Mathà al quotidiano.

L’Ateneo ha nel tempo attivato diverse sinergie con associazioni e enti come il MuA, per mettere in contatto studenti e affittanti ma senza successo. E adesso all’orizzonte il problema rischia d’ingrandirsi. L’Università attende infatti l’arrivo di quasi 500 studenti che popoleranno la nuova Facoltà di Ingegneria in costruzione a NOI Techpark, a Bolzano Sud. Un’area riqualificata che potrebbe aprire molte opportunità ai ragazzi, sempre che riescano ad arrivare a Bolzano. Per questo la richiesta dell’Ateneo è di un piano d’emergenza per reperire alloggi a prezzi calmierati. “Nel capoluogo non ci sono le alternative abitative in periferia intorno ai 300 euro, che permettono poi sfruttare le veloci reti della metro come a Milano o Roma. Il rischio è che il 25-30% dei ragazzi che hanno superato la preselezione per il primo anno rinunciano regolarmente dopo aver verificato il livello degli affitti bolzanini”, spiega ancora Mathà.

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