Il treno che tiene alta la memoria: oltre 1000 testimoni

Sono circa 450, quest’anno, i giovani provenienti dai territori dell’Euregio che dal 1° al 7 febbraio parteciperanno al treno della memoria. Promemoria_Auschwitz.eu è un progetto di memoria e cittadinanza attiva che da anni porta centinaia di ragazze e ragazzi provenienti dal Trentino, dall’Alto Adige e dal Land Tirol a conoscere e cercare di capire due dei luoghi più terribili della storia del Novecento, i campi di concentramento e stermino nazisti di Auschwitz e Birkenau, dove si è compiuto l’Olocausto. Poco prima della partenza, nel pomeriggio di oggi (1° febbraio), presso l’Auditorium Haydn a Bolzano i ragazzi sono stati salutati personalmente dagli assessori Christian Tommasini e Philipp Achammer, mentre il presidente della Provincia Arno Kompatscher nel suo videomessaggio ha ricordato Primo Levi sottolineando che «non bisogna dimenticare, ma ricordare e trarre le conclusioni per capire, per non ripetere gli errori del passato. La politica, la società nel suo complesso, e in maniera particolare i giovani che costruiscono il futuro – ha detto il Landeshauptmann – hanno la grande responsabilità di impegnarsi per la libertà, la pace e l’uguaglianza. A maggior ragione oggi, che riemergono ideologie e razzismo da contrastare con decisione ogni giorno, in ogni luogo, e soprattutto tutti assieme. Prendiamo le decisioni giuste per il nostro futuro».

L’assessore Christian Tommasini ha ricordato che a 8 anni dall’avvio del progetto del treno della memoria in Alto Adige, sono ormai oltre 1.000 i ragazzi ad aver fatto questa esperienza di elaborazione storica e conoscenza di quel tragico periodo. «Ora che molti dei testimoni di quel periodo non vivono più – ha detto Tommasini rivolgendosi alle ragazze e ai ragazzi in partenza – spetta ai giovani mantenere viva la memoria per costruire gli anticorpi contro fenomeni sempre in agguato». L’assessore Philipp Achammer, facendo proprie le parole di una sopravvissuta ad Auschwitz, ha spiegato che «l’odio è un veleno, un veleno che c’è ancora nella nostra società; dobbiamo stare attenti affinché l’odio non ritorni ed essere pronti a dire di no. Abbiamo bisogno di giovani testimoni che dicono di no», ha concluso, invitando i giovani in partenza a ricoprire questo ruolo.

Guido Margheri, presidente di ANPI Bolzano, ha ringraziato i partecipanti al viaggio «per aver accettato di essere i nostri occhi e le nostre orecchie: è giusto che ci siano nuovi testimoni, ma avranno vita difficile perché la negazione dei fatti è diventata utile per seminare altro odio». Radames Gabrielli, presidente dell’Associazione Novodrom, che partecipa al viaggio del treno della memoria, ha ricordato l’eliminazione dei sinti imprigionati nel campo di sterminio di Birkenau, avvenuta il 2 agosto 1944, invitando tutti a partecipare al giorno della memoria del massacro in programma il 18 febbraio a Bolzano.

Il progetto

Grazie a un lavoro congiunto sulla storia comune del Novecento i ragazzi hanno l’opportunità di approcciare la storia attraverso un viaggio e un percorso formativo bilingue predisposto assieme all’associazione “deina” con la collaborazione della comunità ebraica di Merano e dell’associazione ANPI di Bolzano. Vero abisso della storia europea, lo sterminio di milioni di persone fra ebrei, rom e sinti, omosessuali e oppositori politici, l’ha segnata come una ferita profonda. Obiettivo per i giovani è fare un’esperienza diretta per mantenere vivo il ricordo di questi eventi e divenire sentinelle consapevoli, affinché simili eventi non si ripetano più. I ragazzi, di età fra i 17 e i 25 anni, 200 dall’Alto Adige (fra di loro 8 Sinti), 200 dal Trentino e 50 dal Tirolo, viaggiano sul medesimo treno con altri 700 coetanei provenienti da altre regioni d’Italia. Al loro ritorno vi saranno momenti di riflessione in un incontro a Dobbiaco. Promemoria_Auschwitz, è organizzato da Arci del Trentino, Arciragazzi Bolzano e Arbeitsgemeinschaft der Jugenddienste, ed è curato da APS Deina.

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