Treni, raddoppiati i passeggeri: li utilizza un altoatesino su due

Comodo, conveniente puntuale, ben collegato, amico dell’ambiente: il treno, in Alto Adige, rappresenterà sempre più la migliore alternativa possibile all’auto privata. Ne sono convinti il presidente Arno Kompatscher e l’assessore Florian Mussner, che ieri sera (11 settembre) hanno presentato a Bressanone, di fronte a 200 persone, i progetti più importanti in tema di mobilità assieme ai presidenti delle Comunità comprensoriali Val d’Isarco e Alta Val d’Isarco, Walter Baumgartner e Karl Polig, al sindaco di Bressanone Peter Brunner, al direttore della Ripartizione provinciale mobilità Günther Burger, al direttore della STA (Strutture trasporto Alto Adige) Joachim Dejaco e al presidente della STA Martin Ausserdofer. «La mobilità è vicino ad una svolta importante in Alto Adige – ha sottolineato Kompatscher – in un’ottica di sempre maggiore sostenibilità e di miglioramento della qualità di vita dei residenti. Abbiamo tanti progetti come l’elettrificazione della linea della Val Venosta, l’ampliamento della linea Merano-Bolzano, la variante della Val di Riga e i centri di mobilità: si tratta di investimenti di grande portata che devono essere spiegati e presentati alla popolazione. Vogliamo ridurre sempre più il traffico privato offrendo alternative valide con i mezzi del trasporto pubblico, e il ruolo centrale di questa strategia è svolto dal treno con collegamenti sempre più fitti e tempi di percorrenza sempre più brevi».

Passeggeri in crescita

Proprio il trasporto ferroviario fa registrare un bilancio già positivo: «Negli ultimi 5 anni – ha spiegato Florian Mussner – il numero delle obliterazioni nelle stazioni altoatesine è raddoppiato, e per quanto riguarda la zona della Val d’Isarco la crescita è stata del 24%».  Un altro dato estremamente interessante è che se nel 2001 solo il 30% degli altoatesini utilizzava il treno per i propri spostamenti, oggi questa percentuale è salita sino al 50%. «Ma vogliamo che cresca ancora – ha aggiunto Mussner – e per questo abbiamo messo in campo una serie di progetti per rendere i collegamenti più rapidi e attrattivi anche sulle lunghe distanze, e penso al tunnel di base del Brennero e alla variante della Val di Riga, senza dimenticare però le tratte più brevi. Penso, ad esempio, alle nuove stazioni di Sciaves e Varna, e al centro di mobilità che nascerà a Bressanone». Il direttore della Ripartizione mobilità, Günther Burger, ha illustrato i progetti riguardanti la Val d’Isarco: in futuro, da Bressanone, ci saranno collegamenti tramite treni regionali ogni 30 minuti sia verso Bolzano, che verso Vipiteno e Brunico, e nelle ore di punta il cadenzamento con il capoluogo arriverà addirittura ad un treno ogni 15 minuti. Secondo il direttore della STA, Joachim Dejaco, inoltre, «la variante della Val di Riga avrà un grande impatto sulla mobilità di tutta la zona: non solo per la bassa Val Pusteria, ma anche per l’area di Bressanone. Se a ciò aggiungiamo il futuro centro di mobilità, la stazione di Bressanone diventerà uno snodo intermodale di importanza fondamentale per tutto l’asse del Brennero».

progettimobilita

Variante della Val di Riga

La bretella ferroviaria di 3,5 km. che collegherà Sciaves e la linea del Brennero connettendola direttamente con quella della Val Pusteria evitando il cambio di treno a Fortezza, consentirà di potenziare strategicamente l’utilizzo del treno in tutta la zona risparmiando 15 minuti nel tempo di percorrenza. Secondo uno studio, infatti, l’incremento previsto nel numero dei passeggeri sarà di circa 750mila persone. Per quanto riguarda il progetto, che dovrebbe essere completato entro il 2024, il primo tratto scorrerà parallelamente all’autostrada, per poi entrare in un tunnel lungo 850 metri che condurrà sino al ponte della strada della Val Pusteria. Da qui la variante proseguirà lungo il percorso della strada statale sino all’incrocio per Naz-Sciaves, dove è prevista una nuova stazione, mentre l’ultimo tratto sarà interrato sotto la statale sino all’allacciamento con l’attuale linea ferroviaria che collega Fortezza e San Candido. Il progetto prevede un investimento di 125 milioni di euro, parte dei quali saranno sostenuti da RFI. In aggiunta a ciò, il CIPE ha già previsto uno stanziamento per la variante della Val di Riga di 49 milioni di euro.

Centro mobilità di Bressanone

Altro progetto di importanza fondamentale per tutto il sistema del trasporto pubblico locale sarà inoltre il nuovo centro di mobilità di Bressanone, che trasformerà l’attuale stazione dei treni in un vero e proprio snodo intermodale capace di garantire i collegamenti con treni, bus e mezzi privati: dalle auto alle bici. La fase di pianificazione è in fase di partenza, e i lavori dovrebbero essere entro il 2019, consegnando alla città vescovile un grande piazzale, libero dal traffico automobilistico, in grado di rappresentare anche un biglietto da visita per i turisti che raggiungono Bressanone con i mezzi pubblici.

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