Trasporto pubblico, il Friuli studia il modello Alto Adige

Il modello integrato del trasporto pubblico dell’Alto Adige sotto la lente d’ingrandimento del sistema economico dell’altra regione a statuto speciale del Nord Est, il Friuli-Venezia Giulia. L’incontro dei giorni scorsi è stato organizzato dalla sezione trasporti di Assoimprenditori Alto Adige: hanno partecipato fra gli altoatesini gli operatori locali del settore trasporti e i parlamentari europei Herbert Dorfmann (Svp) e Isabella Del Monte (Pd), mentre la delegazione friulana era capeggiata dall’assessore regionale ai trasporti, Mariagrazia Santoro, con 30 imprenditori, manager, tecnici e politici.

Ai friulani interessava soprattutto il modello del trasporto su rotaia e su cabinovia, oltre che l’orario cadenzato regionale messo in atto assieme al Trentino. Il gruppo ha dapprima partecipato ad un workshop e sono poi ha visitato il funzionamento della ferrovia Merano-Malles con una visita al centro di controllo e monitoraggio di Merano.

«In particolare è stata apprezzata l’efficiente rete tra i diversi operatori e mezzi di trasporto garantita dal sistema integrato, a dimostrazione che la collaborazione tra settore privato e settore pubblico può davvero funzionare a vantaggio di tutti – commenta il presidente della sezione trasporti di Assoimprenditori, Roger Hopfinger (di Trenitalia Spa) – Che l’Alto Adige sia un modello per altre realtà dimostra che le imprese del settore sono in grado di offrire un servizio di alta qualità. Siamo convinti di poter continuare su questa strada per garantire all’Alto Adige una raggiungibilità sempre più integrata e completa».

Su altri fronti, intanto, i trasporti sono un tema caldo e i problemi non mancano: dal dibattito sull’aeroporto di Bolzano, al nuovo corso interamente pubblico della A22, con relativo scontro sui limiti di velocità a 100 all’ora da imporre per limitare l’inquinamento, a cui si contrappone l’ipotesi di aumentare i pedaggi per i mezzi pesanti e inquinanti.

Ti potrebbe interessare