Studenti universitari, gli altoatesini sono 12.546 (e scelgono più l'Austria)

Nell’anno accademico 2015/16 gli altoatesini iscritti presso atenei italiani ed austriaci sono complessivamente 12.546. Rispetto all’anno accademico precedente si registra un incremento di 218 studenti (+1,8%). Presso le università italiane studiano 5.945 (47,4%) altoatesini, invece nelle università austriache sono 6.601 (52,6%) gli altoatesini iscritti. E di questi 1.986 sono gli studenti altoatesini neo-immatricolati, di cui 1.004 (50,6%) presso le università italiane e 982 (49,4%) presso quelle austriache. Rispetto all’anno accademico precedente il numero di neo-immatricolati altoatesini è calato del 9,4%.

Rispetto a cinque anni prima il numero di studenti altoatesini iscritti presso università italiane registra un calo del 6,7%, passando da 6.375 iscritti nel 2010/2011 a 5.945 iscritti nell’ultimo anno accademico analizzato. Gli studenti altoatesini che studiano in Italia preferiscono frequentare un corso universitario vicino al luogo di residenza. Nell’anno accademico 2015/16 studiano in provincia di Bolzano 2.853 studenti altoatesini ovvero il 48,0% del totale degli studenti altoatesini iscritti presso università italiane. Presso la Libera Università di Bolzano è iscritto il 29,3%, presso la Scuola Provinciale Superiore di Sanità “Claudiana” il 13,3% e presso lo Studio Teologico Accademico di Bressanone il 5,4% del totale degli studenti altoatesini iscritti alle università italiane. Considerando anche il 17,6% degli studenti universitari residenti in provincia di Bolzano iscritti a Trento, risulta che il 65,6% degli studenti altoatesini, iscritti presso università italiane, studia nell’ambito della regione. Oltre agli atenei delle province di Bolzano e Trento gli studenti universitari altoatesini preferiscono, nell’ordine, gli atenei di Verona (7,0%), Bologna (5,5%), Padova (4,2%) e Milano (3,6%), mentre il restante 14,0% studia in altri atenei italiani.

Gli studenti altoatesini iscritti nelle università italiane scelgono soprattutto l’indirizzo medico (15,9%), quello pedagogico (14,6%) e quello economico-statistico (14,0%).

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