Aumentano gli stranieri in Alto Adige: oltre 15mila risiedono a Bolzano

Aumentano gli stranieri in Alto Adige. Secondo l’ultimo studio Astat della Provincia di Bolzano sono 51.500 le persone di nazionalità straniera che risiedono sul territorio, il 2,3% in più rispetto all’anno precedente. Con un saldo positivo di 650 persone senza cittadinanza italiana, il contributo del bilancio naturale alla crescita supera quello del bilancio migratorio (+492 stranieri). Inoltre, la quota di stranieri in Alto Adige supera sia quella del Trentino pari a 8,8%, sia quella relativa a tutto il territorio nazionale (8,7%) che quella dell’UE di 8,1%

Una natalità vivace

La popolazione straniera residente è caratterizzata da una natalità vivace. Se negli anni ’90 nascevano in media circa 100 bambini con cittadinanza straniera all’anno, nell’anno di riferimento il numero dei neonati si attesta a 745, cioè 40 in più rispetto all’anno precedente. Il tasso di natalità raggiunge il 14,6‰, contro il 9,4‰ nella popolazione con cittadinanza italiana. Nel corso della propria vita una donna straniera mette al mondo mediamente 2,4 figli, mentre il tasso di fecondità totale delle cittadine italiane si attesta a 1,6 figli. Tale differenza tra i tassi è da attribuire principalmente alla maggiore incidenza in età fertile delle donne straniere (57,9%) rispetto a quella delle donne con cittadinanza italiana (40,1%).

Si vive nei quartieri urbani

Nel capoluogo altoatesino vive oltre il 30% di tutti gli stranieri residenti in Alto Adige (15.751 persone), seguono Merano con 6.948 persone senza cittadinanza italiana (13,5%) e Bressanone con 2.548 (4,9%). Complessivamente 31.061 stranieri (60,3%) hanno stabilito la propria residenza in uno dei sette comuni altoatesini con più di 10.000 abitanti.

Varietà culturale

Il fatto che in Alto Adige vivano persone provenienti da 138 nazioni diverse incrementa l’eterogeneità e la varietà culturale della società altoatesina. Nella graduatoria dei paesi d’origine, al primo posto si classifica l’Albania con 6.103 persone, seguita dalla Germania con quasi 4.500 e da Pakistan e Marocco con rispettivamente circa 3.800 e 3.650 unità. Questi quattro paesi nel complesso rappresentano oltre un terzo di tutti i residenti con cittadinanza straniera. Secondo stime approssimative (basate sulla nazionalità), si può supporre che quasi il 40% di tutti gli stranieri sia musulmano e circa il 6% appartenga ad una religione orientale.

Donne in sovrannumero

Dal 2007 le donne hanno sempre superato la metà del contingente totale di stranieri e nel 2019, con il 52,3%, viene nuovamente confermata la maggioranza femminile. Il rapporto di mascolinità si attesta ora a 91 maschi ogni 100 femmine. Osservando la popolazione straniera per singola cittadinanza, tale rapporto si presenta assai più sbilanciato: la quota più bassa di maschi si registra tra gli stranieri provenienti dall’Unione europea, dalle Americhe e dall’Oceania (60-70%). I paesi baltici, la Repubblica Ceca, Polonia, Slovacchia e Austria sono gli stati UE con una presenza femminile particolarmente consistente. Anche tra i Paesi europei non appartenenti all’UE si riscontra un’alta quota femminile, soprattutto nella popolazione proveniente dalle nazioni dell’ex Unione Sovietica e dalla Svizzera; una prevalenza maschile si registra invece in alcune comunità di paesi balcanici (Bosnia-Erzegovina, Albania, Kosovo e Serbia).

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