I resti di stambecco ritrovati a Cima Fiammante hanno 7018 anni

Le indagini sui resti dei 15 stambecchi ritrovati nel luglio scorso sull’altopiano sommitale di Cima Fiammante a 3.228 metri di quota hanno stabilito che hanno 7018 anni (con un margine di errore di 37 anni) e hanno quindi circa 1.700 anni più di Ötzi, che è stato trovato al confine tra la Val Senales e la Val Venosta.
I resti erano stati ritrovati da quattro alpinisti Stefan Pirpamer, Tobias Brunner, Arno Ebnicher e Luca Mercuri, successivamente erano stati consegnati alla Fondazione Edmund Mach di San Michele. Essendo già stati effettuati ritrovamenti paleontologici in aree limitrofe, si è ipotizzato che tale ritrovamento potesse essere anche di interesse archeologico. Sotto la direzione di Heidi Christine Hauffe e Matteo Girardi, le indagini sono state condotte nello speciale laboratorio genetico di San Michele all’Adige e infine la documentazione è stata consegnata al laboratorio speciale per la datazione al radiocarbonio della Queens University di Belfast (Irlanda) che, come detto, ha stabilito che i resti degli stambecchi dovrebbero oltre 7.0oo anni. In sostanza gli stambecchi risalgono al periodo Neolitico.

Nell’immagine di apertura il teschio di uno degli stambecchi ritrovati (Foto: ASP/Stazione forestale di San Leonardo in Passiria)

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