Sostenibilità, fra gli «eroi» premiati a Seattle anche un altoatesino

Il Bullitt Center di Seattle si trova in pieno centro, ma ha la curiosa caratteristica di non essere legato all’acquedotto né alle fognature: l’acqua viene raccolta in autonomia, e sempre in autonomia vengono trattati i reflui. L’edificio infatti è la sede del Living Future Institute, ente no profit di ricerca e di certificazione di sostenibilità che nel 2006 ha creato il Living Building Challenge, il programma internazionale di certificazione di edifici sostenibili che ogni anno premia chi si impegna ad applicare questa filosofia. Quest’anno il 2017 Hero Award è andato a 9 “eroi” premiati davanti a circa un migliaio di persone. Fra i vincitori c’era anche Carlo Battisti, che fra l’altro collabora con IDM Alto Adige – Südtirol come project manager freelance dell’Ecosystem Constructions.

«Il protocollo Living Building Challenge è molto rigoroso, per cui gli edifici così certificati hanno un impatto ambientale pressoché nullo» spiega Battisti. Ecco perché gli edifici “vivono”, e con il protocollo ne sono stati già registrati quasi 380 e certificati quasi 80. Si tratta di applicare una filosofia particolarmente innovativa, sfidante dal punto di vista tecnico in cui sono già stati ottenuti buoni risultati anche in Italia. Non solo edifici sostenibili, ma autonomi dal punto di vista energetico, perché dovrebbero produrre sul luogo tutta l’energia che consumano.

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Europa vs America sulla sostenibilità

A Seattle Battisti ha potuto respirare una concezione diversa di conferenza e di fiera: «Da noi il fulcro sono gli espositori, ai quali eventualmente viene affiancato un programma di seminari. In America invece eventi come Living Future sono concepiti soprattutto come incontri tra professionisti che scambiano idee innovative, sia attraverso workshop che momenti di networking» racconta. Inoltre viene molto apprezzato il fatto che le nazioni europee abbiano abbiano direttive comuni sui temi della sostenibilità energetica e ambientale.

Al momento Carlo Battisti è impegnato con Eurac research nel coordinamento di un progetto vinto nell’ambito di un bando del programma COST finanziato dall’Unione Europea: Restore (REthinking Sustainability TOwards a Regenerative Economy), che ha l’obiettivo di implementare i principi di sostenibilità ristorativa e rigenerativa a livello europeo. Un progetto che durerà 4 anni e coinvolge 34 nazioni europee. «Una rete di più di 100 ricercatori che affronteranno da punti di vista diversi ma integrati un nuovo concetto di sostenibilità» conclude Battisti.

Rebecca Travaglini

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