Siria, arrivati gli aiuti umanitari altoatesini

Lo scorso aprile, la Giunta provinciale aveva stanziato 40mila euro per finanziare l’invio di aiuti umanitari nel Nord della Siria. In maniera particolare ad Afrin, città del Kurdistan siriano dove l’invasione turca ha provocato la fuga di 300.000 persone verso Shabba, area dove sono stati allestiti dei campi profughi. Nei giorni scorsi gli aiuti, che comprendono prodotti alimentari, medicinali, vestiti e generi di prima necessità, sono giunti a destinazione grazie al progetto di emergenza gestito dall’associazione popoli minacciati in collaborazione con la Mezzaluna Rossa del Kurdistan. L’iniziativa si inserisce in un contesto di cooperazione più ampio, e fa seguito a due mozioni approvate dal Consiglio provinciale nel 2016 nel quale si riconosceva il diritto alla libertà, alla sicurezza e all’autonomia dei curdi e degli altri gruppi etnici che vivono nella regione di Rojava, nel Nord della Siria.

La notizia dell’arrivo degli aiuti umanitari in Siria, tra l’altro, giunge in contemporanea con la giornata mondiale del rifugiato, che si celebra il  20 giugno. Proprio in questa occasione la cooperazione allo sviluppo della Provincia di Bolzano lancia il progetto europeo Snapshot from the borders (durata 3 anni) che coinvolge 19 autorità locali e 12 organizzazioni della società civile di tutta la UE e guidato dal comune di Lampedusa e Linosa. L’obiettivo è quello di affrontare assieme le sfide globali dell’Agenda 2030 sui flussi migratori, accompagnando a misure concrete di aiuto nei paesi del sud del mondouna maggiore informazione sul complesso fenomeno migratorio. «Tra la popolazione  – spiega la direttrice dell’Ufficio affari di gabinetto, Judith Notdurfter –  serve una maggiore consapevolezza delle cause che costringono milioni di persone nel mondo a lasciare le proprie terre per vari motivi, tra cui guerre e conflitti».

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