Sindaco, apra le passeggiate prima che qualcuno si faccia male

Primo giorno senza il limite dei 400 metri per gli spostamenti a piedi e le strade di Bolzano sembrano il ponte di Brooklyn durante la maratona di New York. Ma con le macchine. Ecco, sindaco, per favore, ci ripensi. La decisione di tener chiuse le passeggiate del Guncina, di Sant’Osvaldo e i prati del Talvera porta inevitabilmente alla concentrazione di persone in cerca finalmente di aria e di una corsetta “legale”. E dove lo fanno se non affollando strade e stradine che tutto sono tranne che pensate per i pedoni? Via Mendola, via Penegal, ma pensiamo anche a Ponte Sant’Antonio, via Weggenstein, via Sant’Osvaldo: strade piene di pedoni e di qualche macchina che ricomincia a circolare. Il ragionamento che le passeggiate non consentono la distanza di 3 metri è comprensibile ma le assicuro che, non potendo agire sul numero di persone per strada, riducendo lo spazio la situazione non migliora.

Vogliamo regolare il traffico sulle passeggiate? Credo sia possibile: si potrebbe istituire ad esempio un senso unico (si sale dal Guncina e si scende dal rio Fago, si sale da via Sant’Osvaldo e si scende in via Beato Arrigo), oppure si potrebbero coinvolgere la polizia municipale o i nonni vigile che da qualche settimana sono disoccupati causa chiusura scuole. Credo si presterebbero volentieri a sorvegliare l’ingresso dei giardini controllando distanze e dando raccomandazioni. Servirebbe anche ad aumentare la percezione di sicurezza da parte dei cittadini. E poi, ci creda, dopo un mese e mezzo di quarantena quelle salite fanno selezione quasi naturale.

L.B.

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