Scuole italiane, salta il servizio d'emergenza

Niente servizio d’emergenza nelle scuole italiane primarie e dell’infanzia. Impossibile organizzarlo perché «non ci sono le condizioni per garantire la sicurezza». Ad annunciarlo è il sovrintendente scolastico Vincenzo Gullotta: «Siamo consapevoli della grave situazione di emergenza che stiamo vivendo e delle difficoltà delle famiglie. Tuttavia il servizio di emergenza non può essere attivato dalle nostre scuole». L’attivazione del servizio, che invece è confermato per la scuola tedesca a partire da lunedì 18, era parso sul versante italiano fin da subito di difficile attuazione. Poche le adesioni nel mondo della scuola che, lo ricordiamo, erano «volontarie»: i docenti avrebbero dovuto tenere i bambini dalle 8.30 alle 12.30 in piccoli gruppi in attività non strettamente didattiche. Un servizio che sarebbe stato molto apprezzato dalle famiglie. Visto l’annuncio della Provincia (solo martedì l’assessore Vettorato aveva confermato l’avvio in conferenza stampa) l’adesione da parte degli altoatesini c’era stata: nel clic day di mercoledì il 6% dei bambini della scuola dell’infanzia e il 2% di bambini della scuola primaria. Non poco contando che le famiglie avevano avuto a disposizione poco più di dodici ore per aderire. «Ho cercato – chiarisce l’assessore alla scuola Giuliano Vettorato – di portare avanti questo servizio di emergenza per le famiglie, i dirigenti scolastici si sono appellati all’autonomia scolastica, ne prendo semplicemente atto».

Il resto del lungo comunicato della Provincia che annuncia l’addio a uno dei provvedimenti cardini della legge sulla Fase 2, ovvero la parziale riapertura di scuole e asili per aiutare i genitori che tornano al lavoro, è una lunga rivendicazione del lavoro svolto da parte di Gullotta. «Abbiamo seguito e monitorato i casi dei nostri alunni  – spiega Gullotta – e abbiamo tenuto conto delle varie realtà familiari, adattando ogni attività ed intervento, sino ad istituire la figura del tutor per contattare personalmente le famiglie ‘disperse’. Il lavoro è stato capillare ed assiduo e ad ogni confronto si sono adeguati il servizio e l’attività». «I dirigenti e i docenti – fa sapere ancora l’Intendenza – hanno tenuto costanti contatti con le famiglie, cercando di sostenere le situazioni più difficili e di evitare la dispersione scolastica. Particolare attenzione è stata posta alle situazioni di alunne e alunni con bisogni educativi speciali».

Fino al 16 giugno la scuola proseguirà quindi le proprie attività didattiche a distanza, come previsto dalla normativa, «facendo sì – conclude Gullotta – che bambini e studenti continuino a crescere e ad apprendere, nonostante tutte le difficoltà del momento. Il compito della scuola è quello di tutelare il diritto costituzionale all’apprendimento e alla formazione, questa è la sua mission. Siamo i primi ad auspicare un ritorno alla normalità, a desiderare di riavere a scuola tutti i nostri bambini e ragazzi a fare didattica in presenza; in questa fase ci preoccupiamo prioritariamente delle condizioni di sicurezza di bambini e insegnanti».

Ti potrebbe interessare