Screening di massa, Kompatscher: «Soddisfatti dei risultati, ora pensiamo a come riaprire»

Siamo agli sgoccioli della maxi operazione di screening dell’intero territorio altoatesino. Alle ore 16 di oggi, domenica 22 novembre, sono stati effettuati 322.313 test, pari al 92% delle circa 350.000 persone previste per lo screening in Alto Adige e al 60,2% delle 536.667 persone residenti in Provincia di Bolzano. Di questi solamente 3.040 sono risultati positivi, il 0.9%.

Il presidente della Provincia Arno Kompatscher ha commentato in conferenza stampa i risultati ottenuti: “Lo screening è un grande successo, siamo molto soddisfatti per la grande partecipazione che va oltre alle nostre aspettative. È un successo dei cittadini e di tutti gli operatori che hanno lavorato in questi giorni e che lavoreranno nei prossimi giorni. Si tratta di un grande segno di senso civico, di assunzione di responsabilità da parte dei cittadini, come anche di una espressione della volontà di assumere un ruolo attivo nella lotta contro la pandemia”.

Come detto, meno dell’1% delle persone testate sono risultate positive. Un numero che Kompatscher ha giudicato in linea con i risultati della Slovacchia e di altre regioni che hanno fatto uno screening di questo tipo: “Sicuramente è un risultato positivo. Noi siamo in lockdown già da diverse settimane, e sicuramente hanno contribuito a dar vita a questi numeri. Se non avessimo individuato gli asintomatici , avendo in Alto Adige un Rt di 1,5, avremmo rischiato 95.000 contagi nel giro di poco. Ora riusciremo a bloccare moltissime catene di contagio, non tutte, e a riottenere il controllo della situazione”.

 

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Il punto sulle riaperture

Il presidente ha poi fatto il punto sulle possibili riaperture: “Sappiamo che c’è tanta aspettativa verso le riaperture. I cittadini hanno fatto la loro parte, anche oltre alle nostre aspettative, e ora bisogna andarli incontro. L’ordinanza rimarrà in vigore fino al 29 novembre, al momento non ci saranno riaperture immediate, ma ci prenderemo questa settimana per valutare e analizzare i risultati e confrontarci per capire le prossime strategie. Vogliamo riaprire le attività a partire dal 30 novembre, e per questo mi appello di nuovo a rispettare tutte le regole per non vanificare tutti gli sforzi fatti. Senza screening rischiavamo un lockdown ben oltre Natale, ora invece possiamo iniziare a riaprire passo dopo passo, iniziando martedì dalle scuole elementari”.

Delegazione da Vienna e Innsbruck osservano il progetto

Una delegazione della cancelleria austriaca di Vienna e del governo del Land Tirolo hanno incontrato oggi a Bolzano i referenti del progetto Test rapidi in Alto Adige Florian Zerzer, direttore generale dell’Azienda Sanitaria dell’Alto Adige, e il referente e coordinatore del progetto Patrick Franzoni insieme al direttore dell’Agenzia per la Protezione civile Rudolf Pollinger.

“La nostra impressione è stata molto positiva” ha commentato il capo della delegazione austriaca Markus Gstöttner, vice capo di gabinetto della cancelleria austriaca di Vienna: “Abbiamo assunto la decisione politica di lavorare anche in Austria con i test antigenici, così vogliamo osservare da vicino le esperienze di successo di altri, in Repubblica Slovacca così come questa ora in Alto Adige. Il progetto è stato messo in piedi con un tempo di preparazione relativamente breve, dimostra di funzionare perfettamente dal punto di vista operativo e con una grande partecipazione da parte della popolazione”. Il vice capo di gabinetto della cancelleria austriaca è stato accompagnato nella visita odierna dal direttore del progetto Markus Burscha del dipartimento turismo e politiche regionali del ministero austriaco per l’agricoltura, per le regioni e per il turismo, nonché dal maggior generale Rudolf Striedinger alla guida del ministero della Difesa austriaco.

Della delegazione faceva parte anche Magnus Gratl dell’ufficio del presidente tirolese Günther Platter e della ripartizione di rappresentanza Thomas Saurer. Entrambi hanno rimarcato l’importanza di un coordinamento nell’ambito delle videoconferenze da un lato e dall’altro del Brennero: “Siamo positivamente sorpresi di come l’Alto Adige abbia messo in piedi questo progetto di grandi dimensioni. Si tratta di un esempio eccezionale dal quale imparare e che speriamo di poter emulare altrettanto bene”. La visita è stata anche un esempio del buon funzionamento della collaborazione in ambito Euregio: “La buona collaborazione e le strategie concordate continuerà a rafforzarci anche in futuro”.

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