Saldi al via l'8 gennaio, Confesercenti: «La sfida è recuperare quel 20% di fatturato perso a Natale»

Recuperare il 20% degli incassi mancati a Natale ma anche riconquistare una fascia media che sta lentamente migrando verso l’acquisto online sistemico. O verso i megastore. L’inizio dei saldi invernali, fissato per sabato 8 gennaio a Bolzano, concede ai negozianti qualche giorno “cuscinetto” utile per fare un bilancio di quanto successo e delle sfide future.

«È stato un Natale molto strano, fino al 20 dicembre nei negozi è stata una pena, poi gli ultimi 4 giorni ci hanno riportato in linea con il passato», spiega la vicepresidente di Confesercenti Bolzano, Elena Bonaldi. «Spesso si sottovaluta il fattore meteorologico ma la prima metà di dicembre calda ha impedito che si avvertisse velocemente l’atmosfera natalizia. In molte strade c’è stato anche un leggero ritardo nell’installazione delle luminarie. A questo bisogna aggiungere un certo timore delle persone per i luoghi affollati (come si immaginano i negozi a Natale) e una ormai consolidata tendenza a preferire l’acquisto sul web o nei centri commerciali. È mancato il tradizionale caos natalizio e le cause sono tutte sfide da affrontare».

«A livello generale ritengo che sia credibile stimare una contrazione del volume di affari tra il 10 e il 20% con particolare sofferenza per abbigliamento e calzature», aggiunge Bonaldi. «Settori che sono, fortunatamente, anche  quelli tradizionalmente maggiormente supportati dai saldi in arrivo».

La crisi della «fascia media»

«Nei negozi tradizionali si sono venduti tanti pensieri dai 20 euro in giù e tanti regali di valore, anche oltre i mille euro», spiega Confesercenti. «L’intermedio ha latitato ed è facile ipotizzare si sia orientato maggiormente sulle forze dei brand online o dei negozi di marca nei centri commerciali o in Centro storico dove, però, si è sentita l’assenza dei turisti. Dal punto di vista dell’età, invece sono mancati i clienti tra i 35 e i 55 anni mentre tra i giovanissimi il commercio di vicinato è sotto acqua. Su tutte le piattaforme si vedono under 25 che spingono sempre verso acquisti dei grandi aggregatori online. La cultura dell’andare in negozio rischia di essere vetusta».

E «l’erosione» della fascia media passa anche per l’online, e il mercato di seconda mano. «Se posso acquistare una borsa usata in ottime condizioni a 20 euro rispetto ai 180 euro richiesti per la nuova in negozio faccio un affare, è chiaro. Chi lo conclude, però, non è il cliente altospendente della boutique (che difficilmente si orienta sull’usato) ma la fascia media che, magari, avrebbe acquistato una bella borsa da 30 euro di una marca non conosciuta nel negozio di vicinato. Sbaglia chi pensa che queste applicazioni stiano erodendo terreno all’alta moda».

I saldi, insomma, possono essere l’occasione per recuperare porzioni di mercato perse durante gli acquisti natalizi. Ma a preoccupare, in questo caso, sono le notizie sul fronte sanitario, e in particolare le quarantene, che rischiano di togliere molte persone dalle strade e dai negozi: «Ovviamente questi potenziali clienti saranno costretti ad acquistare online anche se prediligono il commercio di vicinato», chiosa Bonaldi. «È buona cosa che il governo abbia rivisto alcune regole alleggerendo l’isolamento per alcune categorie».

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