Aperto Rebe, il nuovo sentiero del vino tra Rencio e Renon

Un sentiero incantevole per una passeggiata tanto bella quanto attesa. Dopo anni è stata inaugurata la camminata REBE durante un evento organizzato dall’Azienda di Soggiorno di Bolzano assieme ai colleghi dell’Associazione Turistica Renon. All’inaugurazione, organizzata nei locali della cantina Waldgries tra prodotti autoctoni di grande livello e filari, i Presidenti Roland Buratti e Wolfgang Holzner, assieme una cinquantina di invitati hanno idealmente tagliato il nastro, aprendo così una nuova e preziosa porta per il turismo del capoluogo e dell’Alto Adige in generale. Musica e tanta emozione per una giornata davvero attesa che costituisce una novità non solo per i turisti, ma anche per i tanti bolzanini che frequentano con regolarità e passione la zona tra Rencio e l’Altipiano del Renon. La realizzazione del progetto ha visto impegnati il gruppo di lavoro REBE, il corpo forestale, l’AVS di Bolzano e Renon e, infine, i viticoltori della zona, che hanno permesso il passaggio/transito nei loro vigneti.

Il progetto, a tema Vino, Natura e Cultura è stato reso possibile dal finanziamento dei due enti principali Azienda di Soggiorno di Bolzano e Associazione Turistica Renon con il supporto di Provincia Autonoma di Bolzano, Raika Renon, comune di Renon, Fondazione Cassa di Risparmio di Bolzano, il Consorzio Tutela Santa Maddalena e la Cantina Bolzano.

IL SENTIERO REBE NEL DETTAGLIO

Il sentiero REBE (in italiano vite), nel dettaglio, si snoda per circa 3,5 km tra Rencio e Signato. Da anni è al centro della collaborazione tra enti turistici per farne un percorso tematico fruibile dal pubblico in un’ideale (e concreto) collegamento tra Bolzano e Renon. Ne è nata una passeggiata a forma di scaletta per il vino (secondo il progetto Scala del Vino elaborato dall’Associazione Turistica del Renon) attraverso le colline disegnate dai vitigni. Lungo l’itinerario sono state allestite dieci installazioni artistiche per un totale di ventidue opere curate da Filip Moroder Doss che accompagnano il visitatore dentro la cultura vitivinicola con passione ed empatia. L’artista non è nuovo a queste realizzazioni essendosi già occupato del sentiero Troi Unika sul Monte Pana e del Sentiero della Creazione sull’Alpe di Luson. Inoltre, dalla terrazza panoramica dal design artistico vicino al maso Loosmannhof si può godere di una magnifica vista su Bolzano e sulle Dolomiti.

AD OGNI ALTITUDINE IL SUO VITIGNO

Il dislivello complessivo è di 500 metri e vede nel passaggio vicino alla chiesa di Santa Giustina uno snodo centrale. Gli incantevoli vigneti di Rencio si uniscono ai boschi di castagni e ai vigneti di Signato, che emergono man mano che si sale. Il tutto è accompagnato da tavole descrittive dove poter approfondire la storia del luogo, gli aspetti storici della viticoltura nonchè le diverse varietà di vino e le varie fasi del lavoro vinicolo (qui è stata fondamentale la partecipazione dell’azienda Waldgries). Il dislivello, in questo caso, viene utilizzato lungo la Scala del Vino per presentare i diversi vitigni presenti alle differenti altitudini. Un viaggio empirico più che teorico trovandosi sempre nella giusta collocazione naturale. Dal Lagrein (che cresce a basse quote) al Riesling (il più alto) passando per Merlot, Blauburgunger, Müller Thurgau e diversi altri. Un percorso ideale che funziona, tra l’altro, sia in salita sia in discesa.

L’ARTE DI MORODER DOSS ABBRACCIA LA NATURA

Dal punto di vista dei materiali utilizzati dall’artista Moroder Doss ecco una prevalenza di acciaio corten e ferro senza tralasciare pietra, bronzo e legno. La ricerca è sempre quella di una simbiosi quasi ermetica tra arte e natura dove la prima non prevarica mai la seconda. Le sculture, dunque, si inseriscono perfettamente nel paesaggio rispettando la conformazione e le caratteristiche portando con sé l’elemento umano del lavoro che è anche socialità (in particolare con il vino). Centrale è un’opera ispirata alla dimensione umana dove troviamo il simbolo della REBE con, al fianco, le figure di una donna e di un uomo sulla parte opposta dei raggi. È un’allusione al divino che raffigura proprio la grandezza del lavoro e al rapporto spirituale con la natura. Il sacro, dunque, è nelle cose semplici ed essenziali.

BURATTI E HOLZNER: “EMOZIONE PER UN SENTIERO GIOIELLO”

Un’inaugurazione piena di significato sia per i tanti anni di lavoro necessari a raggiungerla sia per la proficua collaborazione tra i due enti turistici di Bolzano e Renon che l’hanno permessa. “Il sentiero è un gioiello che contiene molta della ricchezza del territorio altoatesino in generale e dei due comuni interessati in particolare. Una cura e una cultura del verde che sono un esempio di valorizzazione e bellezza” la riflessione del presidente dell’Azienda di Soggiorno Roland Buratti. “Continua l’incessante lavoro di questi mesi che sta collocando sempre più Bolzano come città del vino a tutto tondo”.

“La viticoltura ha una lunga tradizione sui pendii baciati dal sole che salgono da Bolzano al Renon, motivo per cui, ormai diversi anni fa, Klaus Unterhofer (†), allora membro del comitato dell’Associazione turistica del Renon, ebbe l’idea di costruire un sentiero”, spiega il presidente dell’Associazione Turistica del Renon. “È stato un onore che ci sia stato permesso di continuare a lavorare sulla sua idea e di aprire oggi un percorso unico nel suo genere. Il sentiero è segno vivo della collaborazione tra turismo e agricoltura. I contadini aprono le porte dei loro vigneti e lasciano che gli escursionisti lungo il percorso prendano parte alla nostra preziosa tradizione e cultura del vino”.

Ti potrebbe interessare