Rassegna stampa estera/ Il passato dell'Alto Adige che torna a galla

C’è molto passato nella rassegna stampa estera sull’Alto Adige del mese di agosto. Da Andreas Hofer al corpo di un pilota della seconda guerra mondiale, i media internazionali si sono occupati della nostra provincia anche per aspetti inusuali. Buona lettura. Partiamo da “Euronews” che dedica un servizio al progetto europeo Atlas volto a preservare il patrimonio degli edifici storici delle Alpi migliorandone l’efficienza energetica. In particolare, il servizio di Euronews si concentra sull’esempio di un edificio storico sudtirolese del 1819 di proprietà della famiglia Gruber: “Volevamo conservare il più possibile il carattere di questa casa -spiegano i padroni di casa – . Alle finestre, per esempio, abbiamo deciso un risanamento energetico senza perdere il carattere di una volta”.  Qui il link alla pagina in tedesco, ma la trovate anche in lingua italiana.

Un recupero molto diverso, invece, ha riguardato i resti di un pilota dell’aviazione militare statunitense precipitato in Alto Adige durante la seconda guerra mondiale. Identificati solo di recente, i resti del tenente Lowell S. Twedt sono stati inviati in Nevada dove, come racconta “The Hour”, sono stati accolti dal figlio William. “Avevo cinque anni quando mio padre è stato abbattuto durante una missione per attaccare obiettivi in Germania”. Lowell Twedt è stato seppellito sabato 8 agosto al cimitero commemorativo dei veterani del Nevada settentrionale a Fernley.

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Chiudiamo la parentesi storica con un articolo di Bhavi Mandalia su Pledge Times. L’autore del pezzo intitolato “Sud Tirolo: di quanti eroi ha bisogno un paese?” si concentra sui monumenti ad Andreas Hofer confrontando quello collocato davanti alla stazione di Merano con quello ospitato nel museo a lui dedicato a San Leonardo in Passiria. Di quest’ultimo, Mandalia apprezza il taglio dell’intera esposizione, apprezzandone il disincanto e la lontananza dalle celebrazioni retoriche.

Cambiando argomento, la versione britannica di “Gq” ripubblica un estratto di un libro del 2014 “The Moth and the Mountain” dedicato a Reinhold Messner. L’articolo si intitola “L’uomo che ha lasciato la sua vita in montagna” e ricostruisce la nota vicenda della scomparsa di Günther Messner durante l’ascesa al Nanga Parbat per concludere con una citazione di Kurt Tucholsky che riprendiamo qui: “Da tempo la montagna non è più la montagna. Demistificata e detronizzata è un luogo comune di tremila metri. Le persone arrivano in cima e non sanno realmente cosa stanno facendo lì”.

Il quotidiano argentino “La Gaceta” dedica, invece, un lungo articolo alle attività delle orchestre sinfoniche durante l’emergenza Covid 19. Tra i quattro direttori d’orchestra intervistati, anche Emir Omar Saul, dell’Orchestra Monteverdi di Bolzano. Queste le sue parole: “Il nostro ritorno sul palco è previsto per novembre, se non ci saranno contraccolpi dal virus nei mesi precedenti. Sono stati installati pannelli trasparenti per separare i musicisti e il nostro auditorium è in grado di garantire le distanze sociali. Abbiamo in programma di suonare la Nona Sinfonia di Beethoven e i problemi maggiori riguardano il coro piuttosto che l’orchestra”. Più prudente che fiducioso…

Chiudiamo con un articolo dell’olandese “Nu“ dedicato alle bellezze turistiche italiane. Lo abbiamo scelto per il titolo: “Questa destinazione turistica è il segreto meglio custodito d’Italia”. La “destinazione” è l’Alto Adige. Visto il flusso di turisti del mese di agosto, il segreto non deve essere stato custodito con grande cura….

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