Profughi, a Roma passa la linea altoatesina. Kompatscher vedrà Salvini

Sistema di riparto nazionale anche per i richiedenti asilo che raggiungono l’Italia via terra, centri sovraregionali di raccolta e smistamento sul territorio, certezza delle regole, in maniera particolare riguardo il rimpatrio, per chi si vede definitivamente negata la domanda di asilo, ma anche per coloro che ottengono risposta positiva e devono lasciare le strutture di accoglienza, tempi più rapidi per le analisi delle domande di asilo. Questo il cuore del documento approvato definitivamente oggi a Roma dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome e che si basa sulla proposta presentata lo scorso maggio dal presidente altoatesino, Arno Kompatscher. Lo stesso Kompatscher, questa mattina, ha fatto da mediatore fra le diverse richieste di integrazione avanzate delle altre Regioni, riuscendo a convogliare la Conferenza su un documento comune e condiviso che sarà sottoposto dal presidente Stefano Bonaccini al nuovo Ministro degl interni, Matteo Salvini, al quale è stato chiesto un incontro «in tempi brevi». All’incontro, che si svolgerà nelle prossime settimane, parteciperà anche il presidente della Provincia di Bolzano, in virtù del suo ruolo di iniziatore della proposta. «Vogliamo rispettare tutti gli obblighi di tipo umanitario e legati al diritto internazionale – ha spiegato il Landeshauptmann – ma c’è bisogno di un sistema di regole chiare, e soprattutto è necessario farlo rispettare».

Uno dei passaggi centrali della proposta prende le mosse dalla mancanza, a differenza di ciò che avviene per gli sbarchi via mare, di un sistema di riparto nazionale (sulla base della consistenza della popolazione di ogni Regione) per i richiedenti asilo che raggiungono autonomamente l’Italia via terra da altri paesi europei oppure da altre parti del territorio nazionale. Un problema che riguarda principalmente le Regioni di confine del Nord-Italia per motivi meramente geografici. «Non vi è nessun motivo per trattare queste persone in maniera diversa rispetto a coloro che raggiungono l’Italia da sud attraverso la rotta del Mediterraneo», ha spiegato Kompatscher, il quale ha poi ribadito la necessità di una «linea chiara e unitaria» nei confronti non solo di quei richiedenti asilo che si vedono negata in maniera definitiva la richiesta di protezione internazionale, ma anche di coloro che ottengono risposta positiva alla domanda ma sono prive di sistemazione in quanto, proprio in virtù del loro nuovo status, devono lasciare le strutture di accoglienza. «Al di là della questione legata ai costi da sostenere, per la quale è necessario comunque fare chiarezza – ha aggiunto il presidente altoatesino – non dobbiamo dimenticare che in molti casi ci si trova ad affrontare casi particolarmente delicati, soprattutto quando sono coinvolte famiglie con bambini oppure minori non accompagnati, che necessitano di una tutela particolare». Arno Kompatscher ha concluso sottolineando che «è fondamentale non solo avere regole chiare per il rimpatrio, ma soprattutto che lo Stato ponga in essere le misure concrete e necessarie per farle rispettare. Occorre un’unica linea a livello nazionale per evitare che le persone si possano spostare da una Regione all’altra sulla base delle diverse situazioni».

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