Piano mobilità, 2,5 milioni di km in più per i bus altoatesini

Un aumento del 10% di km percorsi per i bus altoatesini, da poco meno di 30 milioni a oltre 32,6 milioni di chilometri all’anno, con la crescita principale programmata sui servizi extraurbani. È questo uno dei traguardi principali previsti dal nuovo piano provinciale della mobilità la cui prima bozza è stata approvata oggi (9 maggio) dalla Giunta provinciale. I tre pilastri stabiliti all’interno del documento: sostenibilità, attenzione alle esigenze degli utenti e elevati standard di qualità del servizio. «Il piano – ha spiegato il presidente Arno Kompatscher – definisce i bacini di riferimento e altri criteri, ma non contiene alcuna decisione circa la forma delle gare per le concessioni, per le quali rappresenta più che altro una base di riferimento. L’obiettivo prioritario resta quello di puntare su concessionari che sappiano presentare non solo un’offerta economicamente vantaggiosa, ma che sappiano soprattutto garantire un servizio in grado di rispettare un elevato standard di qualità andando incontro alle esigenze dei cittadini». L’assessore Florian Mussner ha precisato che «il piano è frutto di un’analisi ampia e dettagliata, che ha tenuto conto di tutti gli aspetti legati alle richieste degli utenti, all’inclusione sociale, alla sostenibilità ambientale, alla raggiungibilità e alla messa in rete del territorio». «Alla base di tutto – ha proseguito Mussner – vi è la consapevolezza che la mobilità pubblica ha un’importanza strategica per i cittadini, le imprese e il turismo, e che proprio in quest’ottica è indispensabile migliorare ulteriormente la qualità del servizio. Solo così il trasporto pubblico può rappresentare un’alternativa reale e concreta ai mezzi privati e migliorare di conseguenza la qualità di vita degli altoatesini». La situazione di partenza, come confermano i dati, è comunque già buona: il 93% della popolazione altoatesina, infatti, risulta direttamente servita dalla rete locale, ma l’obiettivo è quello di crescere ancora.

Servizi suddivisi per categorie

Da sottolineare i servizi di linea extraurbana che sono stati suddivisi in diverse categorie: linee principali, linee di base, linee locali, linee turistiche e trasporto scolastico. «Questa classificazione è basata su criteri quali frequenza, periodicità e utilizzo delle linee, ma anche raggiungibilità delle aree a rischio spopolamento o di quelle turisticamente sotto-sviluppate – spiega il direttore della Ripartizione mobilità Günther Burger – e sulla base di ciò verrà stabilito chi, fra Comune e Provincia, alla luce della nuova suddivisione delle competenze, avrà la responsabilità circa organizzazione e finanziamento». Linee principali e trasporto scolastico, infatti, rimangono di competenza della Provincia, mentre per le altre linee che risultano esclusivamente di interesse comunale è possibile un accordo tra Provincia e amministrazioni municipali su organizzazione e finanziamento. Attualmente le linee co-finanziate da Provincia e Comuni (70%-30% il rapporto, ndr) sono 12, ma secondo il piano della mobilità dovrebbero diventare 29. «Uno degli obiettivi è proprio quello di riorganizzare e potenziare il servizio per rafforzare le zone meno sviluppate della Provincia» sottolinea l’assessore Mussner.

Cinque bacini per le gare

Altro passaggio chiave del piano della mobilità è quella della suddivisione del territorio per bacini, per ognuno dei quali è prevista una gara per l’assegnazione delle concessioni. I bacini sono definiti in base a criteri socio-economici, alla domanda di mobilità e alla capacità di interconnessione con le principali direttrici di collegamento, e quelli individuati dal piano sono cinque: il primo è quello urbano relativo ai due centri principali di Bolzano e Merano, dove è prevista l’assegnazione diretta alla società inhouse SASA, mentre gli altri quattro sono Val Pusteria, Val d’Isarco, Val Venosta e Val Sarentino-Bassa Atesina-Oltradige. Dopo la pubblicazione del piano provinciale della mobilità, comuni e persone o gruppi di interesse hanno 90 giorni di tempo per avanzare le loro proposte e prese di posizione, le quali verranno prese in considerazione ed eventualmente inserite nel piano che la Giunta sarà poi chiamata ad approvare definitivamente entro ulteriori 60 giorni.

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