Piano di tutela delle acque: nuove misure per i depuratori

In Alto Adige la gestione delle acque reflue è all’avanguardia, con un grado di allacciamento ai 50 impianti di depurazione pubblici pari al 98,1% di tutti gli abitanti equivalenti tra residenti, turisti, industria alimentare e altri, per un totale di circa 1.742.000. I 5 impianti di maggiori dimensioni si trovano a Bolzano, Bronzolo, Merano, Termeno e San Lorenzo di Sebato in corrispondenza dei maggiori centri e delle industrie alimentari più rilevanti. Ogni anno vengono trattati sui 65 milioni di metri cubi di acque reflue. Il grado di depurazione è molto elevato e i limiti di abbattimento imposti dalla normativa vigente per tutti i principali parametri indicatori del grado di inquinamento sono ampiamente rispettati. La provincia di Bolzano presenta valori ottimi anche per quanto riguarda il consumo energetico riferito al funzionamento dei depuratori, che negli ultimi anni è in costante diminuzione. Se nel 2010 venivano consumati 48 milioni di KWh, negli ultimi anni questo valore si è ridotto fino a raggiungere, nel 2018, circa 40 milioni di KWh. Oltre la metà di questa energia viene prodotta utilizzando il biogas derivante dagli impianti stessi o per mezzo di impianti fotovoltaici. Questa situazione è stata resa possibile con gli investimenti per oltre 1 miliardo di euro compiuti negli ultimi 30 anni. “Con il nuovo Piano di tutela delle acque pubbliche puntiamo a migliorare la trattabilità degli scarichi industriali, a rendere i valori limite di emissione più restrittivi per i depuratori di maggiori dimensioni, e a ottenere maggiori garanzie per la qualità dei corpi idrici superficiali”, fa presente l’assessore provinciale all’ambiente ed energia, Giuliano Vettorato.

Progetti: ampliamento, costruzione e dismissione

Il Piano, predisposto dall’Agenzia provinciale per l’ambiente e la tutela del clima facendo riferimento anche ai principi nei precedenti piani, in questa prospettiva definisce gli interventi ancora necessari al fine di completare, ampliare o risanare le reti fognarie e gli impianti di depurazione per assicurare anche in futuro un rendimento ottimale. Per far fronte all’aumento del carico inquinante, che si registra soprattutto nelle zone più votate al turismo, è previsto l’ampliamento di 15 impianti di depurazione, la costruzione di 3 nuovi impianti e la dismissione di 5 impianti, ovvero quelli di Solda, val d’Ega, Monticolo, Auna di Sotto e Meltina, con rispettivo collettamento agli impianti maggiori. L’investimento totale stimato per le attività di gestione delle acque reflue nei prossimi 6 anni è di circa 114 milioni di euro, di cui circa 25 milioni di euro per investimenti per il collettamento e attorno ai 89 milioni di euro per investimenti per la depurazione.

Nuovi allacciamenti

In futuro, altri 0,6% di abitanti equivalenti (circa 11.000) non ancora allacciati potranno essere collegati. Solo l’1,3% di abitanti equivalenti (circa 23.000) è considerato non allacciabile perché rientrante negli insediamenti sparsi. Tutti gli scarichi non allacciati e non allacciabili ad un depuratore, sono comunque trattati tramite sistemi individuali (fosse settiche), che soddisfano le esigenze minime di depurazione.

Necessario il contributo del singolo

“Per mantenere elevati gli standard di qualità è fondamentale che il contributo di ciascuno di noi, soprattutto tra le mura domestiche”, fa presente l’assessore Vettorato. Come spiega Robert Faes, direttore reggente dell’Ufficio tutela, “Non si deve gettare sostanze inquinanti nei WC e nello scarico dei lavandini, come ad esempio salviettine, cotton fioc, oli vegetali, vernici, rifiuti organici, perché queste sostanze entrano nel sistema fognario e possono portare alla completa disfunzione dell’impianto e quindi al blocco della depurazione delle acque.

Osservazioni possibili entro il 21 giugno

Le osservazioni dei cittadini e dei portatori d’interesse riguardo al Progetto di Piano possono essere presentate ai Comuni o all’Agenzia provinciale per l’ambiente e la tutela del clima entro il 21 giugno 2020, salvo che nel frattempo non vengano stabilite ulteriori sospensioni. I Comuni, a loro volta, esprimono entro i successivi 60 giorni il loro parere. Dopo il parere del Comitato ambientale provinciale, la bozza del Piano di tutela delle acque torna in Giunta provinciale per l’approvazione finale. Tutti i documenti riferiti al progetto di Piano di tutela delle acque sono disponibili sul portale web della Provincia dedicato all’ambiente nella sezione acqua alla voce Piano di tutela delle acque

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