Oltre 5mila firme per il Pronto Soccorso in Val Gardena

Sono state oltre 5mila, per l’esattezza 5.405, le firme raccolte in Val Gardena per chiedere il ripristino del servizio di Pronto soccorso eliminato alcuni anni. Una delegazione del comitato ha incontrato l’assessora alla sanità Martha Stocker, la quale non solo ha lodato l’attivo impegno a favore della collettività, ma ha anche spiegato che «sono in corso trattative per fare in modo che il servizio possa essere garantito dai medici di base che abbiano svolto una specifica attività di formazione».

La Stocker ha aggiunto che «si sta lavorando alle basi giuridiche per un’operazione di questo tipo», ipotesi che peraltro era già stata inserita nell’accordo integrativo provinciale dei medici di base del luglio 2015. L’intesa, però, era stata oggetto di un ricorso da parte di un sindacato di categoria, che aveva avuto come effetto l’applicazione della normativa statale anche sul territorio provinciale. A livello nazionale, infatti, il servizio di Pronto soccorso può essere svolto solamente da medici di urgenza territoriali che svolgono questa attività in maniera esclusiva, mentre questa opportunità è preclusa ai medici di base.

«La garanzia di un’assistenza capillare sul territorio – ha sottolineato l’assessora Martha Stocker – rimane una delle nostre principali priorità: la riattivazione del servizio di Pronto soccorso con l’impiego di medici di base adeguatamente formati è una possibilità che trova il consenso non solo della Provincia, ma anche delle stesse organizzazioni sindacali, ed è uno degli argomenti al centro delle trattative per il contratto integrativo».

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