Olimpiadi 2026, le «grandi manovre» della politica. E Torino prova «la fuga»

Un ministro, quello alle Infrastrutture, Danilo Toninelli che spinge Torino. «Efficienza, sostenibilità ambientale e risparmio – scrive il ministro sul suo profilo Twitter – non c’è soluzione migliore di Torino per le Olimpiadi 2026. Sarà kermesse sfavillante, ma all’insegna di riqualificazione e riutilizzo, no nuove cattedrali nel deserto». Un altro, Riccardo Fraccaro, anche lui del Movimento 5 Stelle che appoggia il collega lasciando intendere la preferenza per Torino. «Nemo profeta in patria», si potrebbe dire, visto che Fraccaro è originario del Veneto e vive a Trento, proprio due delle regioni coinvolte, insieme all’Alto Adige, nella proposta di Cortina 2026.

«C’è grande confusione sotto il cielo: la situazione è dunque ottima». Così (pare) dicesse Mao Tse-tung, ed è un po’ quanto sta succedendo per la candidatura italiana alle olimpiadi invernali del 2026. Ricapitoliamo: la decisione sarà presa entro il 10 luglio, e tre sono le città in lizza: Milano, Torino e Cortina, quest’ultima appoggiata anche da Trentino e Alto Adige (al netto delle distrazioni sul voto in aula). La politica però non sta ferma, ma si muove in ordine sparso. I cinque stelle hanno lanciato «l’offensiva» su Torino. E va da sé, visto che la sindaca Chiara Appendino è del Movimento. Anche se, e va segnalato, la stessa sindaca sta combattendo aspramente per convincere la propria maggioranza ad appoggiare il progetto. La «base», infatti, è da sempre contraria. E pare che la Appendino abbia minacciato le dimissioni per spingere i consiglieri pentastellati a votare a favore.

E l’altro player di governo, la Lega? A differenza di altri argomenti (vedi: migranti) sulle olimpiadi c’è molta cautela. Anche perché Milano – seppur incastonata in una regione a spinta Carroccio – è pur sempre governata da un sindaco del Pd. Mentre Cortina è spinta dal Governatore del Veneto, Luca Zaia, un «big» della Lega. Quindi al momento tutto tace, e Torino prova a scappare. La speranza è che il 10 luglio arrivi presto.

 

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