Assoimprenditori, Oberrauch: «Meno tasse sul lavoro e stipendi netti più alti»

“Purtroppo, non è ancora arrivato il momento di festeggiare in grande stile. La situazione in Ucraina è drammatica. La gente lotta per sopravvivere, le conseguenze economiche, ma soprattutto sociali, sono gravi. Una battuta d’arresto storica nel progetto di pace europeo, dalle conseguenze drammatiche. In Europa c’è la guerra”. Sono queste le parole con cui Heiner Oberrauch, presidente di Assoimprenditori, ha aperto il ricevimento annuale della categoria alla quale hanno partecipato oltre 300 persone tra imprenditrici, imprenditori e ospiti del mondo politico, economico e sociale. La serata è stata dedicata al tema “L’Europa in trasformazione. E l’Alto Adige?”.

Stipendi più alti

“Anche da noi sempre più famiglie e imprese si trovano in gravi difficoltà, stremate dalla pandemia, dai rincari dei prezzi dell’energia e delle materie prime e dal conseguente aumento dell’inflazione, e dalla carenza di manodopera. Molte aziende hanno raggiunto i loro limiti. Non tutte le imprese sono colpite dalla crisi allo stesso modo, ma un terzo delle imprese altoatesine ha chiuso in negativo il bilancio 2021”, ha proseguito Oberrauch che si è poi rivolto direttamente al presidente della Provincia Arno Kompatscher presente all’evento: “La riduzione dell’aliquota IRAP attuata nel 2014 e nel 2015 è stata un grande segnale di fiducia ed è stata caratterizzata dalla nostra comune convinzione che una buona politica economica è allo stesso tempo la migliore politica sociale. L’andamento delle entrate fiscali negli anni successivi certifica la correttezza di questa nostra convinzione. Negli ultimi mesi, però, molti imprenditori si sono rivolti a me esprimendo il loro disappunto. L’aumento dell’aliquota IRAP deciso qualche mese fa, in un momento in cui le nostre imprese stavano lottando contro la pandemia, la carenza di materie prime, l’impennata dei costi energetici e la mancanza di manodopera qualificata, era e rimane incomprensibile, nonostante la consapevolezza che da questa decisione sono derivati ulteriori fondi statali. Siamo fiduciosi che questo aumento sarà cancellato.
Di fronte all’aumento dell’inflazione, che probabilmente continuerà a salire nelle prossime settimane, siamo chiamati soprattutto a garantire ai nostri collaboratori retribuzioni nette più alte. Visto che lo Stato si prende circa la metà della retribuzione che paghiamo ai nostri dipendenti, è chiamato ad agire soprattutto il governo nazionale. Ma anche l’Alto Adige ha un suo margine di manovra – penso all’IMI, all’addizionale IRPEF, all’IRAP”.

Kompatscher, salito sul palco subito dopo il presidente degli imprenditori, si è detto disponibile a riconsiderare un abbassamento dell’IRAP per venire incontro alle richieste del comparto. La proposta di Confindustria, che mira a utilizzare 16 dei 38 miliardi di gettito fiscale aggiuntivo che lo Stato incasserà quest’anno per garantire ai collaboratori una mensilità aggiuntiva, va proprio in questa direzione. “Quest’anno anche l’Alto Adige avrà un gettito fiscale aggiuntivo, proprio come lo Stato. Nello spirito della sostenibilità economica e sociale, si dovrebbe sfruttare ogni possibilità di ridurre le tasse sul lavoro, soprattutto in questo momento, anche a livello locale. Dobbiamo rispondere rapidamente alle sfide più urgenti. Lasciare alle famiglie più netto rispetto alla retribuzione lorda, sgravare le imprese dalle tasse sul lavoro. Si può fare grazie all’aumento del gettito fiscale generato dall’inflazione. In questo modo si restituisce ai cittadini ciò che è stato loro tolto in precedenza. La grande sfida del nostro tempo rimane il cambiamento climatico. Per liberare risorse da investire nella transizione ecologica, sono necessari Stati e amministrazioni locali snelli, che devono concentrarsi sui loro compiti principali”.

Processi più semplici

Tra il 2013 e il 2020 – questi sono gli ultimi dati disponibili dell’istituto di statistica Astat – il reddito lordo disponibile delle famiglie è aumentato di meno dell’8%. Per fare un paragone: nel 2013, il bilancio di previsione provinciale era di poco superiore ai 5 miliardi di euro. Nel 2020 pareggiava a 6,2 miliardi di euro, il 22,3% in più. Quest’anno il bilancio provinciale, compreso l’assestamento, supererà i 6,5 miliardi di euro. Si tratta di un aumento di quasi il 30%, più di tre volte superiore all’aumento del
reddito lordo delle famiglie, che in molti casi è diminuito negli ultimi due anni a causa della pandemia. “Lo squilibrio rischia di diventare ancora più drammatico – ha spiegato Oberrauch -.  La più volte richiesta spending review è probabilmente la grande missione dei politici nei prossimi anni. Abbiamo bisogno di risorse per gli investimenti strategici del futuro. Stimato Presidente
Kompatscher, il suo programma che si basa sui tre concetti di semplificazione, fiducia e rinuncia al superfluo, va esattamente nella giusta direzione. Le auguriamo di avere il coraggio e la forza di metterlo in pratica in modo coerente e la sosterremo ovunque possibile. Oltre il più, verso il meglio. È necessario un nuovo modo di pensare”.

“In Alto Adige abbiamo una buona amministrazione pubblica, di cui possiamo essere orgogliosi. Ma una semplificazione efficace richiede il coraggio di lasciare anche delle libertà di azione. La fiducia reciproca, la qualità della nostra stretta di mano, sono requisiti fondamentali. Concentrarsi sui servizi essenziali è il modo migliore per mantenere e migliorare ulteriormente la qualità dei nostri servizi pubblici. Questo percorso dobbiamo farlo insieme, in modo rapido e senza compromessi. Anche la digitalizzazione ci aiuterà a farlo. Nel farlo, non dobbiamo lasciarci distrarre dai fondi aggiuntivi attualmente disponibili del PNRR. Dobbiamo essere guidati dalla lungimiranza strategica e non dal pensiero a breve termine delle prossime elezioni. La guerra, la pandemia, l’aumento vertiginoso dei prezzi dell’energia hanno accelerato enormemente gli imminenti cambiamenti delle “3 D”. La decarbonizzazione, la digitalizzazione e il cambiamento demografico pongono nuove e importanti sfide alle aziende. Tuttavia, l’attenzione verso la decarbonizzazione e la digitalizzazione apre anche nuove opportunità per le imprese europee. L’Europa sta cambiando. Il mondo intero sta cambiando. L’Alto Adige vuole essere protagonista di questo cambiamento”.

Efficenza energetica e giovani

Oberrauch si è poi concentrato sul tema della sostenibilità e dell’attrattività del territorio con riferimento ai giovani lavoratori.
“L’industria italiana ha pagato una bolletta energetica di circa 8 miliardi di euro nel 2019. Quest’anno i costi saranno pari a più di 60 miliardi. Questo aumento non è sostenibile: non lo è per la competitività delle aziende, ma soprattutto non lo è per il clima. Perché c’è il rischio concreto che, a causa di questa esplosione dei costi, le imprese delocalizzino la loro produzione in parti del mondo che non sono attente all’utilizzo delle risorse come noi e che hanno standard ambientali molto più bassi di quelli europei. In questo campo saranno necessari enormi investimenti pubblici. E come imprenditori, dobbiamo prendere noi stessi l’iniziativa. Per poter liberare gli investimenti privati, abbiamo però urgentemente bisogno di semplificazioni. Guardiamo alla realizzazione di nuovi impianti per la produzione di energie rinnovabile, la costruzione di impianti fotovoltaici: centinaia di progetti in tutta Italia sono paralizzati per motivi burocratici. Non possiamo più permettercelo: né dal punto di vista economico, né da quello sociale, né tantomeno da quello ecologico. Le procedure devono essere semplificate, e questo vale anche per l’Alto Adige. Le comunità energetiche offrono oggi nuove opportunità. Sfruttiamo la nostra autonomia per trasformare il nostro territorio in una regione modello europea in questo settore. Le nostre aziende hanno bisogno di talenti ben formati, i nostri giovani hanno bisogno di un’istruzione eccellente. Mantenere i giovani talenti in Alto Adige, attirare i giovani talenti in Alto Adige: tutti noi dovremo affrontare questa sfida. Avremo soprattutto bisogno di un mercato immobiliare che garantisca alloggi a prezzi accessibili. Sono necessari nuovi approcci. Insieme alle organizzazioni sindacali, abbiamo già presentato delle proposte incentrate sul mercato degli affitti a prezzi accessibili; siamo in attesa del quadro normativo che le renda praticabili”.

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