Non profit di ultima generazione: ecco il manifesto “lean” di CrowdChicken

Analizzare i dati, imparare dagli errori e utilizzare le moderne tecnologie per pensare in grande. Questo è quanto racchiude il manifesto della Lean non profit, cioè le regole che ogni organizzazione senza scopo di lucro dovrebbe seguire per guardare al futuro.

CrowdChicken, startup innovativa che raccoglie fondi online per le organizzazioni non profit, crea e gestisce pagine e piattaforme di fundraising e raccoglie e analizza dati sui donatori, ha presentato il manifesto della Lean non profit in occasione del Festival del Fundraising, in programma dall’11 al 13 maggio presso l’Hotel Parchi del Garda in provincia di Verona (nella foto di copertina).

Strategia lean a servizio del non profit

Nell’attuale era dell’informazione e dei big data il modello gestionale che si sta affermando è quello della “Lean Startup”, metodologia che nasce nel 2008 in Silicon Valley ed è adottata con successo oltreoceano (fra gli altri, la utilizzano Dropbox e Airbnb). La strategia lean consiste nel realizzare un servizio rapidamente e riprodurlo sulla base dei dati raccolti in una continua fase di test, in modo da imparare dagli errori, ridurre gli sprechi e offrire soluzioni effettivamente utili.

I big data sono una miniera di conoscenze che può portare grande valore, come già da tempo sanno le startup. Anche le organizzazioni non profit possono e devono beneficiare di tale modello organizzativo. Invece il 90% delle organizzazioni non profit raccoglie dati sui propri donatori ma solo il 5% li utilizza in modo efficace. Il manifesto lean nasce con l’obiettivo di semplificare e rendere più produttivo il lavoro delle organizzazioni senza scopo di lucro.

Il concetto di lean esiste da tempo negli Usa, ma CrowdChicken è stata la prima in Italia a elaborare un vero e proprio manifesto razionalizzando idee, numeri e contenuti per arrivare a risultati concreti. In questo modo è possibile passare da un’intuizione a una vera trasformazione sociale.

Il manifesto della Lean non profit

Ecco il manifesto di CrowdChicken, che elenca in 10 punti le caratteristiche di una organizzazione non profit veramente lean.

  1. raccoglie e analizza i dati, riconoscendo in questi degli alleati per cambiare il mondo;
  2. non smette mai di innovare = non smette mai di imparare;
  3. impara testando ogni aspetto della propria azione (è sempre in modalità A/B testing) e, dopo aver imparato, apporta dei correttivi e ne misura nuovamente gli impatti;
  4. considera il fallimento come un passaggio di avvicinamento ai propri scopi, teme l’immobilismo e non l’inevitabilità di fare degli errori per crescere e migliorare ogni aspetto della propria azione;
  5. attiva dei canali di fundraising alternativi rispetto agli organismi governativi e ai grandi donatori, in modo da rendere sostenibile l’organizzazione nel lungo termine;
  6. è storymaker: fa la storia generando impatti sociali tangibili a prescindere dalle proprie risorse e dal proprio raggio d’azione;
  7. è storyteller, racconta una storia attraverso ogni sua scelta perché considera e utilizza la potenza del racconto in tutti i suoi formati come la cerniera emotiva e celebrale di connessione profonda con le persone nel Mondo;
  8. sa che la chiave è iniziare subito, a prescindere dal proprio punto di partenza: il cambiamento in atto è accessibile sia per le organizzazioni già esistenti da tempo sia per le non profit nascenti;
  9. elimina le barriere alla sua scalabilità. La prima barriera da fronteggiare è il tempo a disposizione che è una risorsa scarsa quindi punta sullo sviluppo di partnership con il mondo profit, utilizza le ultime tecnologie, ad esempio in fatto di marketing automation, per fare di più in meno tempo;
  10. ha coraggio per pensare veramente in grande, persegue in maniera nuova la propria mission, non ha paura di uscire dalla propria zona di comfort e immaginare quanto lontano sia possibile arrivare.

Di seguito il video di presentazione “The lean non profit”.

Ti potrebbe interessare