No al BBT, un migliaio in corteo a Trento contro l'Alta Velocità

Una contrapposizione che si allarga a macchia d’olio in tutta Italia, arrivando fino in Trentino-Alto Adige: un migliaio di persone hanno manifestato ieri, in zona Novaline a Trento, contro il progetto di Alta Velocità BBT, ovvero la galleria di base del Brennero che permetterà ai treni di bypassare il valico, scavando la roccia per 64 chilometri fino ad Innsbruck. Un’opera imponente che arriverà a costare, secondo le stime, 14 miliardi di euro. A sfilare in corteo gli attivisti del  comitato «No Tav – Kein Bbt». I No-Tav del Trentino-Alto Adige contestano il futuro tunnel sotto più punti di vista: da un lato parlando di “ecomostro” e di danno ambientale irreparabile, dall’altro mettendo in dubbio l’effettiva utilità dell’opera. Fra i manifestanti anche membri di Rifondazione Comunista e buona parte della galassia di associazioni ambientaliste della Regione. Fra loro anche «Lebenswertes Unterland», associazione della Bassa Atesina che chiede la chiusura dell’aeroporto dell’aeroporto e denuncia inquinamento e rumori lungo l’A22.

«Tra materiali di scavo, distruzione di risorse idriche e consumo di suolo – spiega l’esponente grillino Rudi Rieder –  la costruzione della nuova ferrovia avrà impatti devastanti e irreversibili sul pregiato e delicato ecosistema alpino, come ha sottolineato il presidente Ferdinando Imposimato lanciando l’allarme sui rischi di disastro ambientale connessi al Tav del Brennero». Ecco la posizione ufficiale del comitato. «Oggi siamo scesi in piazza a Trento in piu di un migliaio di persone per dire anche qui un chiaro e forte NO a quest’opera inutile e dannosa. Opera che in ogni territorio in cui vorrebbero farla passare sta creando e rafforzando l’opposizione al TAV. E’ grazie a tutte queste lotte diffuse sul territorio che insieme riusciremo veramente a fermarlo! Fermare quest’opera vuol dire anche intralciare questo sistema, vuol dire dire no a un sistema che porta morti e vittime innocenti, vuol dire far qualcosa per cambiare questo presente per permette un futuro migliore alle generazioni che verranno. Vuol dire difendere la nostra terra dalla distruzione e rinvestire i nostri soldi in quello che veramente serve».

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