Nessuna impugnazione per la legge sulla Fase 2

Dopo tante minacce, tensioni e scontri, Roma non procede: il Consiglio dei Ministri ha deciso di non impugnare la legge provinciale sulla Fase 2. Ricordate lo scontro tra il ministro per le autonomie regionali Francesco Boccia e Arno Kompatscher, le dure dichiarazioni del primo contro la scelta di riaprire negozi, bar e ristoranti l’11 maggio? Tutto nel nulla. Ad annunciarlo è stato in tarda serata sui social lo stesso Arno Kompatscher: «Il Consiglio dei Ministri ha deciso di non impugnare la legge provinciale “Misure per il contenimento del virus Sars-CoV-2 nella fase della ripresa dell’attività”, n .4/2020, con la quale la Provincia, all’inizio di maggio, ha dato autonomamente avvio alla Fase 2 dopo il lockdown causato dall’emergenza Coronavirus. “Una buona notizia e un’importante conferma della nostra autonomia».

Nessuna impugnazione: Real Politik o gioco delle parti?

Era il 4 maggio scorso quando, mascherina alla mano, Francesco Boccia si era presentato a palazzo Widmann in conferenza stampa con il landeshauptmann. Nessuno scontro nelle dichiarazioni pubbliche fatte insieme, con Kompatscher che si augurava di poter ospitare presto il ministro in Alto Adige con hotel e Spa riaperte. Poi, a margine, l’annuncio dell’impugnazione e dall’altra l’idea di resistere. Alla fine le settimane sono passate, tutti hanno riaperto, e – per ora – la situazione è sempre andata migliorando. Nessuna impugnazione quindi: tutto superato dai fatti. Real politik forse ma rimane il legittimo sospetto che si sia in gran parte trattato di un sapiente, ma forse inutile, gioco delle parti tra Roma e Bolzano.

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